Coordinamento Free: la nuova legge della Regione Lazio chiude alle rinnovabili e apre ai fossili
Tra gli emendamenti, l'impossibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra in aree considerate di alto pregio agricolo
“Appare assurdo che, nel momento in cui tutta l’Europa si orienta decisa verso le rinnovabili, alcune Regioni italiane, che paradossalmente proclamano pure di essere favorevoli, vadano nella direzione opposta. È il caso della Regione Lazio che, con la proposta di legge 294 del 19 maggio - in discussione nei prossimi giorni - , se approvata con gli emendamenti proposti, bloccherebbe di fatto lo sviluppo delle fonti rinnovabili a terra su tutto il territorio regionale”. Lo rende noto il Presidente del Coordinamento FREE Livio de Santoli.
I punti critici: aree agricole e moratoria
Il primo è l'emendamento 209 che introduce l'impossibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra nelle macroaree DOP, IGP, STG, DOCG, DOC, IGT considerate di alto pregio agricolo. Il Coordinamento FREE si è sempre schierato a tutela delle zone vincolate, ma l’introduzione di criteri generici in termini di macroaree, invece di analisi specifiche su dati e valutazioni oggettive, bloccherebbero di fatto le realizzazioni praticamente su tutto il territorio agricolo regionale.
Il secondo punto è la modifica al comma 1 dell'articolo 27, che introduce una moratoria generalizzata per fotovoltaico ed eolico di grandi dimensioni fino al 30 giugno 2022, salvo per gli impianti agrovoltaici con montaggio dei moduli in verticale e salvo per quei comuni che abbiano provveduto all'identificazione delle aree non idonee. Si fa notare che l’identificazione delle aree non idonee non spetterebbe ai comuni bensì, come previsto, dalle normativa vigente, spetterebbe alle regioni. Anche in questo caso si tratta, di fatto, di un blocco completo delle installazioni su suolo agricolo di impianti eolici e fotovoltaici di grande scala, incluso l’agrovoltaico non verticale perfettamente compatibile con tali aree.
Lazio fuori dal trend internazionale
Va anche considerato che il ritardo di un anno preclude in maniera grave il raggiungimento degli obiettivi europei, e quindi a cascata nazionali e regionali, al 2030 necessari per la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici. Provvedimenti come questi pongono le Regioni italiane, nei fatti, al di fuori del trend internazionale per la sostenibilità energetica. “Alla Regione Lazio - dice il Coordinamento Free - vorremmo chiedere, sulla base delle ultime decisioni di ENEL sul taglio significativo della capacità dei turbogas a Civitavecchia pari a 800 MW, come vorrebbe fare per sostituire questa capacità. L'alternativa che si delinea, - prosegue l’organizzazione - con la proposta di legge 294 indica: non con le rinnovabili. Attendiamo dalla Regione Lazio una risposta chiara ed esaustiva.