La Corte Ue è critica sull’intesa Italia-Svizzera per l’import di energia da rinnovabili
Nel mirino la legittimità del memorandum d'intesa concluso fra Italia e Svizzera nel 2007 sul riconoscimento della garanzia di origine verde dell'energia elettrica. Tutto nasce dalla controversia Green Network-GSE per l’import dalla società elvetica Ticino SA
Il memorandum d'intesa concluso fra Italia e Svizzera nel 2007 sul riconoscimento della garanzia di origine verde dell'energia elettrica rischia di essere dichiarato illegittimo, perchè materia di competenza dell'Ue. È quanto emerge dal parere dell'avvocato generale della Corte di giustizia Ue Yves Bot, che potrebbe tradursi in sentenza. A sollevare la questione è il Consiglio di Stato, a seguito di una controversia fra Green Network e GSE. In attuazione della direttiva 96/92/CE sul mercato interno dell'energia elettrica, in Italia l'importazione di elettricità impone al produttore, come è noto, l'obbligo di favorire l'impiego di fonti verdi (decreto legislativo 79/1999), obbligo da cui si è esentati se si importa energia rinnovabile da Paesi terzi o se si acquistano i cosiddetti “certificati verdi”.
Nel 2005 Green Network ha acquistato energia verde dalla Ticino SA di Elettricità, ma GSE ha comunque richiesto il pagamento dei certificati verdi perchè è avvenuto prima dell'intesa sul riconoscimento di origine "verde" dell'energia (richiesta dal decreto) fra gestore nazionale e autorità locale svizzera del 2006 e del memorandum d'intesa fra Italia e Svizzera del 2007.
L'avvocato generale della Corte Ue afferma che l'esercizio da parte dell'Ue di una competenza in materia “ha generato una competenza esterna esclusiva” contraria ad ogni norma prodotta da uno Stato membro che preveda “accordi internazionali con gli Stati terzi sul riconoscimento delle garanzie di origine” dell'energia.
A questo va aggiunto che la normativa Ue cerca di promuovere lo scambio all'interno del mercato interno e che la Svizzera, “che negozia da molti anni un accordo bilaterale con l'Unione sull'elettricità, non partecipa nè alla politica dell'Unione nel settore ambientale nè alla realizzazione del mercato interno dell'energia” afferma l'avvocato generale della Corte Ue.
La sentenza della Corte Ue è comunque attesa a breve.