Ecco come funziona il registro dei moduli fotovoltaici istituito da Enea
Il registro è organizzato in tre categorie differenti nella quali si individuano per i moduli fotovoltaici dei criteri “minimi” nei termini di caratteristiche prestazionali, produzione di origine e tipo di tecnologia adottata
Il registro dei moduli fotovoltaico, strumento adottato in accordo con gli impegni sottoscritti da 116 Paesi alla Cop 28 e con gli impegni presi nell’ambito del G7 sotto la presidenza italiana, è al via in Italia a cura dell’Enea.
A che cosa serve
L’obiettivo che si pone il registro fotovoltaico, istituito da una norma contenuta nel decreto energia, decreto-legge n.181 del 2023, predisposta dal ministero delle Imprese, intende agevolare lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del fotovoltaico, cercando di indirizzare gli investimenti delle imprese sulle tecnologie più performanti. L’articolo 12 del decreto-legge n.181 del 2023, come modificato dall’art. 1 comma 6 del D.L. n. 113/2024, attribuisce all’Enea il compito di istituire il registro dei moduli fotovoltaici, sulla base di requisiti di carattere territoriale e qualitativo. In particolare, il registro è organizzato in tre categorie differenti nella quali si individuano per i moduli fotovoltaici dei criteri minimi: 1) i moduli devono essere prodotti in stati membri dell’Ue con certe caratteristiche prestazionali; 2) entrambi, moduli e celle, devono essere prodotti negli stati membri; 3) eventualmente con celle solari innovative ed efficienti (celle ad eterogiunzione di silicio bifacciali) o con le tecnologie FV che si stanno affacciando ora nei processi produttivi (celle tandem ad alta efficienza).
L’esperienza dell’Enea
Il registro sarà realizzato da Enea, per la riconosciuta competenza e pluriennale esperienza nel settore del fotovoltaico, e rappresenterà uno “strumento” al servizio del piano di transizione 5.0, che sostiene la trasformazione digitale ed energetica delle imprese mediante agevolazioni concesse per l’acquisto di beni strumentali relativi a tecnologie riconducili alle fonti rinnovabili, tra cui anche i moduli fotovoltaici.
L’Enea, di comune accordo con i ministeri delle Imprese e dell’Ambiente, ha elaborato le linee guida per l’istituzione del registro dei moduli fotovoltaici e sviluppato la piattaforma per la tenuta del registro fotovoltaico, accessibile e operativo dal 13 novembre.
“Il fotovoltaico rappresenta una delle tecnologie chiave per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico, dell’indipendenza energetica e della transizione verde fissati dal Green Deal europeo e dal Piano REPowerEU”, ha dichiarato Giulia Monteleone, direttrice del dipartimento Enea tecnologie energetiche e fonti rinnovabili. “Incentivare l’installazione di moduli fotovoltaici con elevate prestazioni e fabbricati con processi che abbiano alti standard ambientali può contribuire a sostenere iniziative industriali in Italia e fare da volano per nuovi progetti. Enea intende, attraverso la tenuta del registro dei moduli fotovoltaici, offrire il proprio supporto alle istituzioni, all’industria e ai cittadini, contribuendo a favorire lo sviluppo di una filiera nazionale ed europea del fotovoltaico”.
Il registro fotovoltaico è disponibile sul sito: enea.it