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Ecco le proposte del PPA Committee per stimolare la crescita dei contratti di acquisto di energia a lungo termine

where Milano when Mer, 16/09/2020 who roberto

Il Comitato si è focalizzato su alcuni strumenti di mercato e regolatori per far crescere e rendere più facile l’utilizzo dei PPA e su alcune misure per superare gli ostacoli nei processi autorizzativi delle FER

Il PPA Committee, network di primarieppa-committee.jpg imprese nazionali e multinazionali, attivo per studiare le migliori soluzioni regolatorie e giuridiche per incentivare lo sviluppo dei Renewable Power Purchase Agreement (PPA), ha elaborato una serie di proposte indirizzate ai policy maker e ai regolatori volte a far ripartire, già in questo 2020 segnato dalla pandemia, gli investimenti nelle rinnovabili come elemento strategico per la transizione energetica e per concretizzare le politiche nazionali ed europee legate al Green New Deal. Al PPA Committee, promosso da REF-E, Public Affairs Advisors e Herbert Smith Freehills, partecipano 40 imprese operanti in tutti i segmenti del mercato elettrico: produttori rinnovabili e sviluppatori, operatori integrati, consumatori, operatori finanziari, trader, technology provider e altri soggetti portatori d’interesse.
 
La situazione in Italia
I PPA si stanno diffondendo anche in Italia, anche se con velocità minore rispetto ad altri paesi come Gran Bretagna, Spagna, Paesi Scandinavi e Stati Uniti, ma faticano ad affermarsi come modalità di contrattazione dell’energia rinnovabile sul mercato nazionale: ad oggi si registrano contratti PPA per una capacità complessiva di circa 600 MW, pari a l’1,5% della nuova capacità rinnovabile necessaria per traguardare gli obiettivi della politica energetica al 2030.
Gli operatori del mercato italiano segnalano difficoltà sia nella gestione dei rischi connessi alle contrattualizzazioni a lungo termine sia nel superamento delle barriere legate a un percorso autorizzativo per le FER non compatibile con le esigenze di un mercato competitivo.
Il legislatore italiano è chiamato a definire il ruolo dei PPA rispetto a quello degli strumenti amministrati, quali ad esempio le aste di competenza del GSE, nel raggiungimento degli obiettivi del PNIEC e ad immaginare quale sarà l’eventuale ruolo dei soggetti pubblici nel favorire lo sviluppo dei PPA.
 
La posizione del PPA Commitee

L’opinione prevalente del PPA Committee è che negli ultimi anni si siano venute a creare le condizioni generali di mercato per uno sviluppo dei PPA come modello di contrattazione dell’energia e crescita delle rinnovabili. Il potenziale teorico di sviluppo dei PPA lato domanda sembra essere in grado di coprire una grande quota di nuove fonti rinnovabili a mercato necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC. Le barriere allo sviluppo diffuso dei PPA non vengono identificate tanto nei fondamentali economici, quanto piuttosto nell’attuale momento di trasformazione del sistema elettrico, nella definizione delle regole dei mercati di dispacciamento, nelle necessità di sviluppo delle infrastrutture di rete.
Inoltre, pur esistendo i presupposti di mercato, al netto della situazione contingente innescata dalla crisi Coronavirus per la quale si raccomanda l’introduzione di specifiche misure di breve tempo, le esperienze faticano a maturare principalmente per una mancanza di offerta da impianti rinnovabili dovuta ad un regime di autorizzazione degli impianti lento e complesso.
 
Le proposte per lo sviluppo dei PPA in Italia
In relazione alla congiuntura che si è venuta a creare con la pandemia da Covid-19, le proposte avanzate dal PPA Committee sono da intendersi come misure per rafforzare lo sviluppo delle rinnovabili a mercato, in coerenza con gli obiettivi di policy di lungo periodo, in maniera complementare e non sostitutiva del meccanismo delle aste che è ritenuto indispensabile per una crescita lineare minima delle fonti rinnovabili nei prossimi anni.
In questo ambito, il PPA Committee si è focalizzato sulle seguenti misure:
Tax credit
Si suggerisce di introdurre, nel breve termine, lo strumento del credito fiscale in quanto valutato meno distorsivo nell’affrontare l’attuale contesto economico: il meccanismo consentirebbe infatti di preservare l’obiettivo di sviluppo di nuova capacità rinnovabile a mercato senza introdurre elementi che possano alterare le dinamiche del mercato stesso. La proposta consiste nell’introduzione, per un periodo limitato, di un meccanismo di credito fiscale corrispondente a una certa percentuale del costo di investimento dell’impianto FER, prevedendo al contempo la possibilità di cessione del credito a terzi (fornitori di tecnologia, finanziatori, altro)
Strumenti di stimolo della domanda di PPA
Il commitee suggerisce l’implementazione di un beneficio fiscale per i consumatori finali che sottoscrivono PPA tradotto in una riduzione delle imposte a fronte della copertura di una quota dei consumi attraverso contratti PPA da fonte rinnovabile; un meccanismo di detrazione fiscale corrispondente ad un valore espresso in € per MWh, sottostante a un PPA per la durata dello stesso; domanda da parte della Pubblica Amministrazione. Il PPA Committee auspica infatti l’apertura di una consultazione per facilitare la diffusione dei PPA anche attraverso il ruolo della PA, nel rispetto dei meccanismi di mercato e con modalità operative in linea con la strategia di ripresa economica post-pandemia
Incentivi fiscali su prodotti finanziari
Si valuta positivamente l’introduzione di incentivi fiscali sui prodotti finanziari, riducendo il prelievo fiscale sui rendimenti di prodotti legati allo sviluppo delle fonti rinnovabili (come i green bond) o incrementando le percentuali di deducibilità di polizze e fondi green. Secondo il PPA Committee, questa misura avrebbe l’effetto di incrementare la raccolta di capitali per lo sviluppo delle FER.
 
Regolazione
Il PPA Committee ritiene che alcune misure legate alla regolazione possano facilitare la conclusione dei contratti PPA, mitigando alcuni rischi oggi esistenti e propone i seguenti interventi regolatori:
Completamento della riforma del market design e sua stabilizzazione
La stabilità del contratto è un requisito essenziale per la bancabilità dei PPA ma, nel quadro attuale, non è ipotizzabile che l’acquirente assuma qualsiasi rischio di modifica normativa. ARERA potrebbe dunque accelerare l’implementazione del TIDE (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico), visto l’impatto delle misure in esso previste sui PPA, al fine di assicurare un quadro regolatorio certo e, d’ora in poi, stabile nel tempo
Organizzazione di aste CCC pluriennali
Uno dei rischi difficilmente gestibili sulla base dell’attuale market design è lo spread tra il prezzo zonale e il prezzo unico nazionale (CCT). Come noto, attualmente Terna organizza aste della durata annuale, in cui vengono assegnate delle coperture (CCC) del rischio di volatilità del CCT. Sarebbe ragionevole immaginare l’organizzazione di aste CCC pluriennali dove il rischio di volatilità del CCT sarebbe più agevolmente assunto dagli acquirenti
Revisione delle modalità di rilascio delle garanzie di origine
A completamento di una regolazione maggiormente favorevole alla diffusione dei PPA si sollecita la revisione delle modalità di rilascio delle garanzie di origine (GO) al fine di prevedere la possibilità di emettere la GO direttamente a favore dell’off taker, in maniera tale che le quote di energia rinnovabile sottostanti ai contratti PPA possano accedere ad una procedura di intestazione diretta della GO all’acquirente.

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