Eolico offshore galleggiante nel Sud Salento. Presentata la VIA per il progetto Odra
Al Ministero dell’Ambiente e al Ministero della Cultura inviata la documentazione Renantis e BlueFloat Energy per attivare il procedimento
Al via il progetto del parco eolico offshore galleggiante “Odra” (che significa “acqua” e si ritiene possa essere legato al nome storico di Otranto) con cui la partnership tra Renantis e BlueFloat Energy punta a realizzare al largo della costa meridionale della provincia di Lecce tra Porto Badisco e Santa Maria di Leuca. Dopo oltre un anno di studi e ricerche, è stato inviato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministero della Cultura, lo Studio di Impatto Ambientale, ossia l’insieme dei documenti che descrivono in dettaglio l’ipotesi progettuale elaborata e che saranno resi disponibili nelle prossime settimane dai suddetti Ministeri per la consultazione da parte di tutti i soggetti interessati.
Il progetto
Il progetto prevede la collocazione di 90 aerogeneratori galleggianti, a profondità comprese tra 100 m e 200 m circa e a una distanza che varia da 12,8 a 24 km dalla costa, per una capacità installata massima prevista di oltre 1300 MW e una produzione attesa di circa 4 miliardi di Kwh/anno. L’investimento complessivo per la costruzione e lo sviluppo di “Odra” è stimato in oltre 4 miliardi di euro. Sul fronte occupazionale si stimano 1.500 posti di lavoro diretti medi per le fasi di produzione, assemblaggio e costruzione del parco, con picchi fino a 4.000 durante i periodi di massima attività e più di 150 posti di lavoro permanenti, stimati per l’intera operatività del parco eolico, ossia trent’anni. Il parco eolico offshore galleggiante “Odra” – ricordano i proponenti - è stato progettato per massimizzare la produzione di energia dalla risorsa eolica in mare aperto, dove è più abbondante e stabile che a terra. “Odra”, inoltre, occuperà meno suolo rispetto ad un impianto eolico tradizionale a terra, e limitatamente ai lavori di connessione alla rete elettrica nazionale. La tecnologia offshore galleggiante consente altresì un impatto meno invasivo sul fondale marino rispetto alle infrastrutture a fondo fisso.
Il coinvolgimento della popolazione
Vista la zona di enorme pregio turistico, ci si chiede se il progetto riuscirà ad evitare scontri con i comitati Nimby che sicuramente protesteranno contro le pale in mare. Per questo la partnership dei proponenti ha aperto il progetto alle osservazioni degli enti locali, delle associazioni e di altri stakeholder regionali e nazionali, nell’ambito di un continuo processo di ascolto e dialogo con le parti interessate. Questo ha contribuito a dare forma ad un progetto più in sintonia con le richieste delle comunità locali e ha portato a diversi miglioramenti, come l’aumento del 30% della distanza dalla costa rispetto a quanto inizialmente previsto, e la riduzione del numero di turbine nelle prime file.
Il commento del direttore
“I mesi che hanno preceduto la finalizzazione dello Studio di Impatto Ambientale – ha commentato Ksenia Balanda, Direttore generale di Renantis-BlueFloat Energy partnership per l’Italia – ci hanno permesso di ottimizzare il progetto attraverso una serie di campagne ambientali e ingegneristiche dedicate, sia a terra che in mare aperto. Il risultato è un progetto ottimale da un punto di vista tecnico, ambientalmente sostenibile e di forte contributo alla crescita dell’economia locale. Per raggiungere l’obiettivo della prima produzione di energia entro la fine del decennio, continueremo a perfezionare tutti gli aspetti legati alla costruzione e all’esercizio del nostro parco eolico, assicurando fin d’ora le migliori soluzioni possibili. Manterremo il focus sui territori, dando priorità al coinvolgimento delle risorse e delle competenze locali, mettendo al centro il dialogo continuo con le istituzioni e le comunità. È grazie a queste interazioni che siamo stati in grado di ottimizzare il progetto, ed è con questo approccio collaborativo che intendiamo procedere puntando alla piena integrazione del parco eolico nel territorio del Basso Salento che ci ospita”.
Plenitude in Spagna
Intanto Plenitude ha siglato un accordo per l’ingresso nella partnership strategica con BlueFloat Energy e Sener Renewable Investments per lo sviluppo di progetti eolici offshore in Spagna. Plenitude rafforzerà la joint venture, lanciata 3 anni fa da BlueFloat Energy e Sener Renewable Investments, che si conferma tra le principali del settore nel Paese con un portafoglio di circa 1,25 GW di progetti eolici offshore galleggianti in Galizia (Parque Nordés), Catalogna (Parc Tramuntana) e Isole Canarie (Parque Tarahal). In Spagna l'azienda ha parchi fotovoltaici ed eolici già operativi con una capacità installata complessiva di 430 MW, impianti in costruzione per 1 GW e più di 2 GW di progetti in via di sviluppo, oltre 300.000 clienti ai quali fornisce energia elettrica, servizi energetici e una rete di punti di ricarica per auto elettriche.