Fatevi sotto! Una comunità energetica nel veronese apre ad altri 40 soci per risparmiare sulla bolletta
A disposizione il 19% delle quote della centrale idroelettrica Lucense 1923 per permettere alle famiglie del territorio di diventare produttrici di energia e tagliare i costi
Il caro energia degli ultimi mesi sta mettendo in difficoltà imprese e famiglie e anche per questo motivo Lucense 1923, la centrale idroelettrica di Montorio veronese nata nel 2016 ha deciso, tramite il suo CDA, di cedere un ulteriore 19% delle quote in proprio possesso per destinarlo a circa una quarantina di nuovi soci che potranno entrare nella comunità energetica per ottenere una sensibile diminuzione dei costi per l’energia e, al contempo, diventare “prosumers”, ovvero produttori e consumatori di energia pulita. Le 40 nuove famiglie si aggiungeranno alle altre 30 già presenti, che da tempo beneficiano di una serie di rilevanti agevolazioni economiche.
Come funziona
Lucense 1923 godrà fino al 2035 di un importante contributo dello Stato per ogni KWh prodotto, che permetterà ogni anno, in primavera, di remunerare l’investimento dei soci, i quali potranno, con l’incasso, abbattere parzialmente o totalmente il costo della bolletta. Ogni socio potrà acquistare una quota compresa dal minimo dello 0,25% fino al massimo del 5% della società. La centrale, inaugurata sei anni fa con il recupero di un edificio abbandonato del ‘900, ha una potenza nominale di 112 kW e, sfruttando l’apporto continuo del fiume Fibbio, produce annualmente circa 500.000 kWh, pari al fabbisogno energetico di 200 famiglie, evitando emissioni in atmosfera di circa 350 tonnellate di CO2 all’anno. È possibile ricevere materiale informativo sulla comunità energetica Lucense 1923 o visitare la centrale idroelettrica accompagnati da tecnici chiamando il numero 045 8762667 o scrivendo all’indirizzo mail [email protected].
Una comunità secolare
“Questo progetto – afferma il presidente Germano Zanini – trae ispirazione dalla Società Idroelettrica “La Lucense”, che quasi 100 anni fa, nel 1923, nel Comune di Grezzana, permise a 26 famiglie di quel territorio di mettersi insieme per produrre energia elettrica, distribuirla tra i consumatori del paese e dei dintorni, contribuendo allo sviluppo industriale di una parte significativa della provincia veronese. Un secolo dopo - prosegue - vogliamo replicare la stessa filosofia di allora, aprendo l’impianto a un capitale diffuso in cui ogni cittadino può comprare una quota della società, diventando autoproduttore e coprendo totalmente o parzialmente il proprio fabbisogno di energia”.