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​Garrad (Ewea): “Le sovvenzioni a gas e petrolio sono superiori di 10 miliardi rispetto a quelle date all’eolico”

where Rimini when Mar, 12/11/2013 who michele

“Siamo stati molto ingenui - ha ammesso il presidente dell'associazione europea dell'eolico - nel non aver raccontato al mondo che non erano solo le rinnovabili a godere degli incentivi statali, ma anche le major petrolifere, che ne intascavano molti di più, senza dirlo a nessuno”

“I Paesi dell'Unione europea hanno erogato l’anno scorso sovvenzioni pubbliche per 26,5 miliardi di euro a petrolio e gas, 10,1 miliardi in più degli incentivi ricevuti complessivamente dall'energia eolica”.
Il dato è stato reso noto da Andrew Garrad, il presidente dell'associazione europea Ewea nel corso dell'incontro “Eolico e competitività”, organizzato da Anev, l'associazione nazionale energia dal vento, che proprio quest'anno ha lanciato la prima edizione di Key wind, la fiera degli operatori del settore che si è tenuto all'interno di Key Energy di Rimini.
Siamo stati molto ingenui - ammette Garrad - nel non aver raccontato al mondo che non erano solo le rinnovabili a godere degli incentivi statali ma anche le major petrolifere, che ne intascavano molti di più ma senza dirlo a nessuno. È ora di farlo sapere a tutti”.  “Ma la sfida per noi - prosegue - rimane quella di aumentare di otto volte in dodici anni l'immesso in rete, per poi arrivare al 2050 con una quota da eolico del 50% sul totale”. Il grosso dello sviluppo futuro arriverà dall'offshore del Nord Europa e da alcuni Paesi come l'Austria, Belgio e Svezia. 
Situazione in chiaroscuro, invece, per l'Italia che paga, oltre a un diffuso ostracismo a livello locale, anche una volontà politica che ne ha ostacolato lo sviluppo, anche a causa dell'introduzione del nuovo sistema di aste che ha portato ad installare solo 400 MW nel 2013 contro una quota di 900 MW di un anno fa.
A farne le spese di un settore in difficoltà, specie sugli impianti di grossa taglia, c'è anche l'occupazione: se fino a poco tempo fa erano 30mila gli addetti, oggi, in assenza di cambiamenti, il futuro è molto più incerto. È notizia dei giorni scorsi l'annunciata chiusura di uno dei tre stabilimenti italiani di Vestas. All'incontro di Anev era presente, tra l’altro, una delegazione di lavoratori a rischio che ha preteso, e ottenuto, un incontro con il ministro Zanonato.

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