I giorni di Ecomondo. Pichetto punta a superare i 6 GW di potenza installata da rinnovabili nel 2023
Il ministro dell’Ambiente ha detto che servono 70-80 GW per ribaltare al 2030 il rapporto con il fossile. Non si sposta la data del 10 gennaio per il mercato libero
Sulle rinnovabili “serve uno sforzo a tutti i livelli, tra Stato, Regioni e Comuni: spero di superare almeno i sei gigawatt di potenza installata nel 2023, che possono diventare dieci contando anche quelli autorizzati”. Lo ha detto Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, intervenendo agli Stati Generali della Green Economy, che si sono svolti nel quartiere fieristico di Rimini.
Una fase di metamorfosi
“L’accelerazione che abbiamo sulle tecnologie e anche sulla consapevolezza di dover intervenire – ha osservato Pichetto – farà crescere esponenzialmente la quota di rinnovabili, che nel 2021 erano 1,5 gigawatt e tre lo scorso anno: ne servono 70-80 per ribaltare al 2030 il rapporto con il fossile”. “Stiamo vivendo una fase di metamorfosi del sistema nazionale – ha detto il Ministro – nella quale dobbiamo utilizzare e cavalcare il cambiamento dovuto alla decarbonizzazione come opportunità di crescere più e meglio, con la genialità italiana”. Nel corso del suo intervento, il Ministro ha affrontato anche i temi dell’idroelettrico. “Sull’idroelettrico – ha detto – vogliamo una norma che possa permettere alle Regioni una contrattazione con vincoli di investimento: possono essere attivati 10-15 miliardi, lo 0,7 del Pil italiano”.
Mercato libero e nucleare
In merito all’atteso passaggio al mercato libero dell’energia, Pichetto ha ribadito l’intenzione di “non spostare la data del 10 gennaio prossimo”, ma che “serve qualche mese per una campagna di informazione mirata verso gli utenti, ma anche verso i grandi concessionari per dire loro di offrire contratti chiari e standard per le famiglie”. Anche sul nucleare, Pichetto ha ribadito che “per conoscenze e storia l’Italia non può rimanere fuori dalla ricerca”. Sul deposito dei rifiuti radioattivi, il Ministro ha spiegato che c’è “l’impegno del governo a farlo in tempi brevi”, mettendo in evidenza che oggi, oltre alle scorie ad alta intensità dislocate in altri Paesi europei, “ci sono 98.000 metri cubi di scorie a bassa e media intensità, per gran parte provenienti dall’ambito ospedaliero”. “Dobbiamo dare soluzioni – ha concluso – stando con i piedi per terra”.