Guidi: le rinnovabili sono un tassello di politica ambientale in Europa
Per il ministro dello Sviluppo economico, le risorse disponibili verranno veicolate alla promozione delle tecnologie più convenienti, caratterizzate dalle più interessanti prospettive di sviluppo tecnologico
“Il passaggio delle rinnovabili da tassello di politica industriale a politica ambientale è al centro dell'evoluzione della politica europea e italiana e rappresenta il fil rouge di tutti i nostri interventi più recenti in materia”. Lo ha detto il ministro Guidi riferendosi al Decreto ministeriale sulle rinnovabili diverse dal fotovoltaico, che verrà emanato nei prossimi giorni.
Risorse per le tecnologie più convenienti - Il decreto, ha aggiunto,“compie un passo importante verso una logica di allocazione delle risorse radicalmente diversa rispetto al passato. Infatti, pur nel rispetto del tetto esistente di 5,8 miliardi di euro annui, le risorse che si rendono via via disponibili vengono veicolate verso la promozione delle tecnologie più convenienti, caratterizzate da prospettive di sviluppo tecnologico più interessanti e da un impatto maggiore sulle nostre filiere produttive”.
Decreto ponte verso l’Europa - Questo provvedimento, ha spiegato Guidi, rappresenta inoltre un “ponte” verso una nuova disciplina, che si applicherà a partire dal 2017, in piena coerenza con le linee guida europee sugli aiuti di Stato in materia di ambiente ed energia. “A partire da quel momento, attraverso meccanismi competitivi, gli incentivi saranno erogati sulla base di rigorosi principi di neutralità tecnologica, con l'obiettivo di compensare l'effettivo beneficio ambientale derivante dalla produzione di energia pulita. Essendo stato raggiunto il tetto di 6,7 miliardi di euro, per il fotovoltaico non sono più disponibili contributi in forma diretta, ma restano altri incentivi impliciti, a partire ovviamente dalle detrazioni fiscali esistenti”.