IEA: il crollo della domanda elettrica favorisce le fonti rinnovabili
Crolla la domanda combustibili fossili. L'Agenzia internazionale dell'energia stima che le fonti pulite toccheranno il 40% del mix energetico nel 2020
L’emergenza coronavirus ha provocato un crollo della domanda di combustibili fossili, spingendo l'industria dell'elettricità verso le fonti rinnovabili, che nel 2020 potrebbero raggiungere il 40% del mix energetico. Anche l'Agenzia internazionale dell'energia (Iea, organismo dell'Ocse) riconosce quanto sta avvenendo nel suo rapporto annuale "Global Energy Review".
"Con i viaggi, il commercio e la mobilità limitati da varie misure di lockdown, nel mondo la domanda di combustibili fossili sta crollando, in particolare per quanto riguarda carbone, petrolio e gas naturale - scrive l'Iea nel comunicato di presentazione del rapporto -. Al tempo stesso, stiamo assistendo ad una grande svolta verso fonti di elettricità a basse emissioni, compresi eolico, fotovoltaico, idroelettrico e nucleare. Le tecnologie a basse emissioni sono dirette a diventare la maggior fonte globale di generazione elettrica, raggiungendo il 40% del mix nel 2020".
"Questo è uno shock storico per l'intero mondo dell'energia - ha commentato il direttore esecutivo dell'Iea, Fatih Birol -. In mezzo alle crisi odierne, sanitaria ed economica, che sono senza precedenti, il crollo nella domanda per quasi tutti i principali carburanti è sconvolgente, specialmente per carbone, petrolio e gas. Solo le rinnovabili stanno reggendo durante questo crollo mai visto nell'uso di elettricità. È ancora troppo presto per determinare gli impatti a lungo termine, ma l'industria dell'energia che emerge da questa crisi sarà significativamente differente da quella che era prima".
Il crollo nella domanda di energia nel 2020 secondo l'Iea è destinato ad essere sette volte quello dopo la crisi finanziaria del 2008, e punta verso una caduta record nelle emissioni di carbonio, di quasi l'8%, portandole al loro livello più basso nel decennio.