Inaugurato a Pinerolo il primo condominio autoconsumatore collettivo d’Italia
Il condominio Buildheat, realizzato nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020, ha un autoconsumo pari al 90% di quanto produce con il propri impianti fotovoltaico e solare termico
È stato inaugurato a Pinerolo, in provincia di Torino, il primo Condominio Autoconsumatore Collettivo operativo d’Italia: si tratta di un primo passo verso la transizione energetica nel segno delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
L’impianto
Il condominio Buildheat, realizzato nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020, è il primo autoconsumatore collettivo d’Italia. È praticamente autonomo quanto a fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento, poiché il 90% autoconsuma quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico; l’edificio è inoltre isolato mediante la tecnologia della facciata ventilata. Una pompa di calore sul tetto sfrutta l’energia del fotovoltaico per produrre acqua calda o fredda. Questi due impianti, in sintesi, consentono di produrre l’acqua calda sanitaria, di riscaldare le abitazioni d’inverno e raffrescarle d’estate, alimentando elettricamente la pompa di calore e di produrre energia elettrica per il consumo dell’edificio.
Lo stabile necessita di una minima percentuale di utilizzo di gas o di luce elettrica prelevati dalle differenti reti, pari a circa il 10% del totale, solo in caso di picchi estremi di freddo e dispone di un pacco di batterie da 13 kWh per sfruttare quanto più possibile l’autoconsumo.
L’intervento
Ecco, in sintesi, i dati di questo intervento: impianto fotovoltaico da 20 kW e impianto solare termico per produzione Acqua Calda Sanitaria in copertura; pompa di calore reversibile da 83 kW in riscaldamento, 71 kW in raffrescamento; nuova sottocentrale per integrazione dei diversi sistemi di produzione energetica; installazione 13 Enerboxx per distribuzione e contabilizzazione termica ed accumulo sanitario in ogni alloggio; sistema BMS remoto per lettura e gestione di tutti gli impianti e parametri energetici dell’edificio; -39% fabbisogno per acqua calda sanitaria e -74% fabbisogno per riscaldamento previsti; posa di facciata ventilata prefabbricata per l’isolamento delle pareti esterne. Ogni inquilino è dotato di uno schermo nel proprio appartamento con sistema BMS, Building Management System, sinottico di controllo e gestione della temperatura di ciascuna camera in base agli orari e differenti utilizzi degli spazi. Tramite il BMS è possibile rendersi conto dei propri consumi elettrici e quelli termici degli Enerboxx per l’acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento, ed è possibile gestire i ventilconvettori meccanizzati. L’automazione adottata nell’edificio per gestire i differenti fabbisogni energetici e termici delle 10 unità abitative nel corso delle varie ore della giornata consente di avere un notevole risparmio energetico. “Acea Energie Nuove è orgogliosa di aver inaugurato il primo condominio autoconsumatore d’Italia che la nostra società, azienda pubblica del territorio, ha realizzato nell’ambito del progetto Energheia in Joint venture con Tecnozenith e con la preziosa collaborazione dell’Energy Center del Politecnico di Torino” ha dichiarato Francesco Carcioffo, Amministratore Unico di Acea Energie Nuove. “Siamo una realtà che vende energia elettrica e gas, ci si potrebbe chiedere dunque quale possa essere l’interesse a fare risparmiare il 90% ai condomini, ma Acea pensa che questa sia la nuova frontiera dell’economia, nel segno della transizione energetica che parte dal nostro stesso modello di business.”
“La Transizione Energetica si basa su quattro pilastri, presidiati dall’Energy Center del Politecnico di Torino: generazione distribuita, capacità di accumulo elettrico, reti intelligenti (smart grid) e comunità energetiche. Gli “Autoconsumatori Collettivi” (AUC) possono essere visti come comunità energetiche applicate ai condomini residenziali – ha detto Sergio Olivero - Energy center del Politecnico di Torino. I cittadini-condòmini sono i soggetti costitutivi degli AUC e gli AUC sono nodi costituenti le nostre città: gestire gli AUC su scala urbana assicurerà in prospettiva il rinnovamento “energy-driven” dei contesti urbani e metropolitani, contribuendo a realizzare quelle infrastrutture intelligenti di cui le “smart cities” necessitano”.