Incentivi rinnovabili non-fv, via libera della Conferenza unificata
Ora si attende il via libero definitivo della Commissione europea, ma il rischio è che si arrivi all’approvazione con il tetto incentivi già sforato
Via libera della Conferenza unificata sullo schema di decreto riguardante gli incentivi alla produzione di energia elettrica prodotta dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili non fotovoltaiche.
In realtà il via libera dei governatori, oltre a non essere vincolante, attende il più probante esame della Commissione europea prima del via libero definitivo, che potrebbe essere concesso non prima di gennaio, con il rischio di sforamento del tetto degli incentivi a quota 5,8 miliardi (ad oggi mancherebbero solo 33 milioni). La buona notizia è che, grazie ad un nuovo sistema di calcolo, potrebbero liberarsi nuove risorse.
Le richieste delle regioni - Dal documento presentato dalle regioni emerge una richieste di modifiche da parte della Puglia che chiede più risorse all’eolico onshore da sottrarre all’offshore; Molise e Abruzzo esprimono parere favorevole “condizionato alla previsione all’art.19 dell’estensione degli incentivi agli ex zuccherifici che saranno autorizzati entro il 31 dicembre 2015”. Il Veneto chiede di innalzare il contingente e le tariffe del mini eolico; Valle d’Aosta e Provincia di Trento chiedono l’innalzamento del registro destinato all’idroelettrico.
“Esprimo soddisfazione - ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari - per il parere favorevole espresso dalla Conferenza Unificata. Grazie al lavoro del Ministero dello Sviluppo Economico, per il biennio 2015-2016 sono stati previsti circa 400 milioni di euro di incentivi l'anno per la produzione di energia rinnovabile nei settori idroelettrico, geotermico, solare termodinamico, eolico e delle biomasse”.