Indice Irex – Pesa come un macigno la crisi del fotovoltaico
I risultati aziendali deludenti delle trimestrali e la frenata del settore portano molte realtà, specie nel fotovoltaico, a processi di ristrutturazione. Pesa il quinto Conto energia, identificato come il principale responsabile delle difficoltà
di Alessandro Marangoni*
La prima metà di dicembre è stata caratterizzata da segnali politici e macroeconomici di segno opposto. La Bce è impegnata ad assicurare stabilità nella zona euro e a intervenire con lo scudo anti-spread in caso di peggioramento della crisi. Con il piano salva banche la Spagna ha ricevuto prestiti per 39,5 milioni e la Grecia, dopo l’esito positivo dell’asta sui titoli di Stato, è vicina a ottenere una nuova tranche di aiuti Ue-Fmi. Ma i dati sulla ricchezza prodotta e le previsioni circa la durata della recessione continuano a preoccupare. In Europa la contrazione del Pil, intorno allo 0,5% quest’anno, continuerà anche nel 2013; la Bundesbank ha ridotto le stime sulla crescita tedesca dall’ 1,6% allo 0,4% per il prossimo anno e le previsioni per l’Italia parlano di un calo dell’1,1% nel 2013, dopo il -2,1% del 2012. Nel nostro Paese la situazione è peggiorata dal riaccendersi delle tensioni politiche, come dimostra l’andamento del Ftse all share (0,70%) rispetto a quello più positivo del Cac 40 (4,11%) e del Dax (3,51%).
Anche il Ftse oil&gas segna un risultato negativo, - 1%, contro il +1,9% delle ultime settimane di novembre. L’Iea ha rivisto al rialzo le stime sulla domanda di petrolio per il 2013, ma il settore energetico è ancora caratterizzato da un andamento altalenante, con il prezzo del petrolio spinto al ribasso dalla contrazione della domanda e al rialzo dall’instabilità in Medio Oriente.
In questo quadro, il settore delle rinnovabili continua la sua fase di difficoltà. L’indice Irex seguita a perdere quota, registrando un ulteriore calo del 2%. I risultati aziendali deludenti delle trimestrali e la frenata del settore portano molte realtà, soprattutto nel fotovoltaico, a processi di ristrutturazione.
Eems (Solsonica), che nel terzo trimestre 2012 ha registrato un calo nei ricavi di 28 milioni rispetto al 2011 (-51%), ha venduto le controllate cinesi Eems Suzhou e Eems Technology alla società Wuxi Taiji Industry, attiva in diversi settori tra cui assemblaggio e collaudo di memorie. Con l’ operazione, del valore di 45 milioni di dollari, la società reatina conta di migliorare sensibilmente la propria situazione finanziaria. Aion Renewables ha invece deciso di ricorrere al concordato preventivo per la controllata Helios Technology, richiesto a fine novembre anche per la filiale Ecoware Spa; decisioni rientranti nel nuovo piano industriale e finanziario messo a punto per fronteggiare la crisi.
In entrambi i casi il quinto Conto energia viene identificato come il principale responsabile delle difficoltà. Una maggior graduazione degli incentivi nel tempo avrebbe permesso uno sviluppo più equilibrato, evitando l'attuale pesante crisi che le ultime misure per promuovere rinnovabili termiche ed efficienza energetica non riescono ad attenuare .
Tuttavia alcune aziende, soprattutto quelle più internazionalizzate rimangono dinamiche. Egp ha di recente avviato i lavori per tre parchi eolici in Brasile, con un investimento di 166 milioni di euro per una produzione di ben 400 GWh all’anno. Accanto alla strategia di internazionalizzazione, la società continua a investire anche sul nostro paese. Di recente sono stati collegati alla rete impianti eolici in Calabria e in Basilicata per una produzione totale di 139 milioni di KWh all’anno. Inoltre, Egp riceverà un prestito di 160 milioni di euro dalla Bei da destinare esclusivamente ad attività legate allo sviluppo sostenibile in Italia.
Continua anche il processo di concentrazione del settore, con l'acquisizione da parte di Erg degli asset eolici di International Power - Gdf-Suez, per 636 MW, di cui 550 in Italia, una delle maggiori operazioni degli ultimi tempi.
L'attuale situazione di difficoltà del settore costituisce un acceleratore del fisiologico consolidamento di un settore cresciuto molto rapidamente e che si presenta in chiaro-scuro. Accanto a player solidi e dinamici, vi sono molti operatori che stanno soffrendo pesantemente la crisi del mercato italiano, dovuta più che alla congiuntura generale ai numerosi stop and go delle politiche energetiche e ambientali del paese.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex