L’intervista - Denna (Omron): “La tecnologia è il nostro punto di forza sui nuovi mercati”
Il product marketing manager di Omron, azienda che vanta più di 1 milione di inverter venduti, parla del mercato prossimo venturo degli inverter fotovoltaici
Il mercato degli inverter ha seguito, nel 2015, il trend del mercato fotovoltaico, ovvero diverse criticità sui mercati “maturi” europei e nuove opportunità nei paesi emergenti. Del futuro degli inverter, ma soprattutto dello sviluppo di tecnologie innovative per il mercato solare, e-gazette ha parlato con Eleonora Denna, product marketing manager di Omron, azienda che vanta più di 1 milione di inverter venduti, e fra i primi cinque fornitori al mondo.
Come si è chiuso l’anno di Omron e quali sono le previsioni per il 2016?
L’anno fiscale OMRON chiude a fine marzo, pertanto non sono disponibili dati ufficiali. Posso solo anticipare la tendenza, che conferma senz’altro l’andamento del mercato. Omron ha ben giocato le sue carte di affidabilità tecnologica e di supporto tecnico, che permettono di adeguare l’inverter anche in situazioni di rete particolarmente critiche. Questi punti di forza della nostra offerta ci permettono di avanzare rapidamente nei paesi emergenti, come il Libano e il Sud Africa. A questo si aggiunge una promozione sui prezzi, riservata ai nostri clienti, ad oggi confermata fino al 31 marzo.
Quali sono i mercati attualmente più dinamici e come è posizionata l'Italia?
Per rispondere dobbiamo naturalmente considerare la diversa maturazione dei diversi paesi: l’Italia, e in generale l’Europa occidentale sono paesi in cui il fotovoltaico è un mercato maturo, nel quale lavoriamo soprattutto a supporto dei nostri partner che fanno Operation&Maintenance. Va da sé che sono mercati meno “frizzanti” dal punto di vista di nuove installazioni, nei quali noi abbiamo buoni risultati per la solidità che possiamo garantire ai nostri partner. In questi mercati, per esempio, è vincente la strategia che proponiamo per combattere il PID (l“ammaloramento” dei moduli derivante dall’umidità e dal calore in eccesso responsabile di una drastica riduzione della produzione fotovoltaica, ndr) e per migliorare le performance dell’impianto. L’Italia rientra evidentemente in questa area. Ci tengo a precisare che Omron ha scelto l’Italia come paese da cui guidare le attività marketing e commerciale sul mercato fotovoltaico per il ruolo che il nostro paese ha avuto e continua ad avere: un mercato maturo, nel quale è possibile sperimentare in anticipo quello che avverrà negli altri mercati, e quindi quali strategie adottare. Per quanto riguarda le nuove installazioni, invece, c’è un grande fermento nei Paesi dell’Est (per quanto mi riguarda, l’Ucraina), in Medio Oriente (Libano e Turchia) e in Sud Africa.
A proposito del PID, quanto incide sul ritorno dell'investimento?
Il PID può avere un effetto drammatico sul ritorno dell’investimento di un impianto fotovoltaico, perché può causare un degrado di prestazioni anche fino al 70%. Non esistono statistiche ufficiali che diano indicazioni sulla frequenza con cui si presenta il fenomeno, ma da uno studio del PI Berlin che ha coinvolto più di 150 moduli disponibili sul mercato risulta che, in condizioni particolari di stress, con livelli elevati di calore e umidità, il 57% dei moduli risultano avere un degrado superiore al 30%. Il degrado si riflette immediatamente sul ritorno dell’investimento.
I nostri partner stanno lavorando molto sui casi di PID, con casi reali abbastanza critici: per esempio, abbiamo visto impianti in Sicilia che dopo solo 6 mesi presentavano un degrado del 60%, mettendo in discussione non solo la resa economica dell’investimento, ma addirittura il collaudo dell’impianto. In altri casi, in centro Italia i proprietari dell’impianto si sono visti ridurre l’incentivo anche del 50%.
In che modo l’innovazione tecnologica OMRON contribuisce allo sviluppo del settore fotovoltaico?
Omron è fortemente orientata all’innovazione e ogni anno investe il 7% del fatturato in Ricerca e Sviluppo. Da questo nascono le caratteristiche fondamentali del nostro Inverter: il circuito ZCC e la tecnologia AICOT. Il circuito ZCC (Zigzag–connected Chopper Converter) è integrato nell’Inverter Omron ed è la caratteristica che previene naturalmente il PID, senza necessità di inserire un trasformatore esterno, e rende il nostro Inverter compatibile, in linea di principio, con i moduli a film sottile. La tecnologia AICOT, sviluppata e brevettata da Omron, permette di individuare molto rapidamente interruzioni accidentali della rete di distribuzione e staccare l’inverter evitando danni e, soprattutto, garantendo la sicurezza del personale che opera sulla rete. Il nostro è l’unico Inverter sul mercato con queste caratteristiche, che certamente contribuiscono a realizzare impianti con prestazioni buone e soprattutto stabili nel tempo. Anche la configurabilità dell’Inverter, che grazie a 3 MPPT e all’ampio intervallo di tensione in ingresso 225-850Vdc si presta agevolmente ai casi di revamping, evitando il ri-cablaggio delle stringhe, è una conseguenza dell’impegno Omron nello sviluppo di tecnologia d’avanguardia.
Come valuta la partecipazione alle fiere di settore?
Nel 2015 siamo stati a Invex e a SolarExpo a Milano, a Intersolar a Monaco, e a Solar Asset Management Europe, un evento internazionale dedicato agli investitori, ai proprietari e ai fornitori di servizi del settore fotovoltaico. Sto lavorando in questi giorni ai piani del 2016 (il nostro anno fiscale inizia a aprile). E’ probabile che il focus cambierà, concentrando maggiormente l’impegno su eventi e fiere locali, a supporto dei nostri partner territoriali: per esempio parteciperemo a eventi in Ucraina, a supporto di Altek, un importante installatore locale che ha un accordo esclusività per i nostri Inverter con TecnoImpex, il distributore Omron in Finlandia, e parteciperemo senz’altro a eventi in Sud Africa.