Inviato alle Regioni il Decreto rinnovabili non-fv. Nessuna novità rispetto alla bozza
Il provvedimento approda ora alla Conferenza Stato-Regioni per il via libero definitivo
La bozza di decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico è stata firmata dai ministeri coinvolti - Sviluppo economico, Ambiente e Politiche Agricole - ed è ora stata inviata alla Conferenza Stato-Regioni, oltre che all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. All’inizio di ottobre (si parla del giorno 7) dovrebbe essere discussa in sede di Conferenza unificata per il via libero definitivo.
Nessun cambiamento - Partiamo dai termini: l’accettazione della richiesta di incentivi cessa un mese dopo la data di raggiungimento della quota massima degli incentivi, pari a 5,8 miliardi di euro l’anno; se non si raggiungesse questo limite - a fine luglio eravamo comunque già a quota 5,73 miliardi - il meccanismo si chiude alla fine del 2016.
Aste per i grandi impianti - Per quel che riguarda le aste, si tratta di 800 MW per l'eolico onshore, 30 MW per l'eolico offshore, 20 MW per la geotermia, 110 MW per il solare termodinamico.
Registri per i più piccoli - Riguardo i registri, i contingenti sono di 60 MW per l'eolico a terra, 80 MW per l'idroelettrico, 30 MW per la geotermia, 6 MW per gli impianti a moto ondoso e 10 MW per il solare termodinamico. Immutato a 120,5 MW il controverso contingente per gli ex zuccherifici. Il contingente per le biomasse è di 90 MW, la tariffa per gli impianti a biogas alimentati a sottoprodotti <300 kW è di 233 €/MWh e quella per gli impianti a biomasse alimentati a sottoprodotti delle stesse taglie è di 246 €/MWh.