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Irex index torna positivo a maggio: ripresa o semplice rimbalzo?

where Milano when Mer, 19/06/2024 who roberto

L’indice ha chiuso lo scorso mese in aumento del 2,8% recuperando parzialmente le perdite degli ultimi due mesi. Le migliori performance le ha segnate EEMS
di Alessandro Marangoni*

Il comparto delle rinnovabili italianeirexindicimaggio2024.png accenna una risalita a maggio, con l’indice Irex che torna in territorio positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno. L’indice, che misura l’andamento delle small mid cap pure renewable quotate in Borsa Italiana, ha chiuso lo scorso mese a 21.661 punti, in aumento del 2,8%. Irex recupera parzialmente le perdite degli ultimi due mesi ma è ancora lontano dai valori di inizio anno, quando era intorno ai 30.000 punti.

Le migliori performance le hanno segnate EEMS (+70,4%), Alerion (+5,1%) ed Iniziative Bresciane (+2,1%) mentre le perdite più rilevanti le hanno subite Ecosuntek (-14,4%), Innovatec (-12,6%) e Comal (-10,3%). EEMS continua il suo processo di ristrutturazione finanziaria iniziato nel 2022 e in questo contesto a maggio ha annunciato un parziale aumento di capitale sociale e nominato un nuovo amministratore delegato. Ciò ha contribuito a far passare il valore delle azioni da € 0,20 a € 0,34. Il mercato ha premiato anche Alerion, che ha avviato due impianti fotovoltaici (produzione attesa di circa 19 GWh) e ottenuto l’autorizzazione per la costruzione di due impianti eolici in Romania. Mese positivo anche per Iniziative Bresciane, che ha annunciato la cessazione della direzione e coordinamento da parte della controllante Finanziaria di Valle Camonica.

I dati di bilancio in peggioramento hanno penalizzato, invece, Ecosuntek, che ha chiuso il 2023 con ricavi quasi dimezzati rispetto all’anno precedente. Il mercato sembra, inoltre, non aver apprezzato l’annuncio di fusione per incorporazione della controllata Indipendent Eco System. Male anche Innovatec, che paga presumibilmente il coinvolgimento, seppure a titolo personale e al tempo in cui non ricopriva alcun incarico, del suo amministratore delegato nell’inchiesta sulla presunta corruzione nella regione Liguria (il dirigente ha, poi, rassegnato le dimissioni nel corso dello stesso mese). Prosegue il suo momento negativo anche Comal, nonostante i buoni risultati del 2023 e la chiusura di nuovi contratti di fornitura alla fine di aprile.

La ripresa dell’Irex si inquadra in un maggio positivo per le principali borse europee. Madrid è stata la migliore con un +4,3%, seguita da Francoforte (+3,2%) e Milano (+2,1%) mentre il Cac francese chiude appena sopra la parità (+0,1%). Negativo invece il Ftse Italia Energia, indicatore del settore energetico italiano, che cala del 2,8%. In diminuzione anche il mercato petrolifero, con il Brent che scende a $ 81,6 (-7,1%) ed il WTI che perde il 5,4%, chiudendo il mese a $ 77,2, il valore più basso da gennaio. Molto positivo, invece, il TTF olandese (+26%), ai massimi da novembre, trascinando il mercato elettrico, dove il PUN è salito del 7,1% a 94,88 €/MWh. Il gas europeo ha risentito della riduzione dei flussi dovuta a interventi di manutenzione straordinaria lungo alcune rotte, prima fra tutte quella norvegese.
Tutto questo si inserisce in una congiuntura globale ancora molto instabile, dato che il cauto ottimismo su crescita, inflazione e occupazione si scontra con l’incertezza derivante dalle tensioni geopolitiche in atto. Buone però le notizie sull’inflazione, dove ci si aspetta un lento ma progressivo avvicinamento ai target del 2%, con la Banca Centrale Europea che ha tagliato i tassi di interesse principali per la prima volta dopo 5 anni. La stessa banca, tuttavia, ha sottolineato come questo non sia l’inizio di un percorso graduale di discesa dei tassi, anche perché ha rivisto leggermente al rialzo le stime d’inflazione attesa (seppur sempre in un quadro di discesa). La Fed americana ha mantenuto i tassi invariati, prevedendo forse un solo taglio nel 2024 (rispetto ai tre stimati precedentemente). In Italia, in particolare, il Pil è atteso crescere dell’1% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025 (fonte Istat). Tali dati sono in crescita rispetto al 2023 ed in miglioramento rispetto alle precedenti stime, ma sono anche migliori di quelli attesi per Francia e Germania. L’indice di fiducia delle imprese è però ancora in calo, soprattutto nei settori delle costruzioni, dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio.

Il settore rinnovabili sembra, dunque, rifiatare dopo un avvio di 2024 piuttosto negativo, anche se il contesto normativo rimane incerto. Alcuni dei provvedimenti tanto attesi dal comparto hanno sicuramente fatto dei passi avanti ma le loro attuazioni definitive e, di conseguenza, i loro effetti, sono ancora lontane.
Il MACSE, che incentiva la capacità di stoccaggio, dovrebbe concretizzarsi nel primo trimestre 2025 con l’avvio delle prime aste, secondo le ultime comunicazioni di Terna. Progressi anche per il decreto FerX, con il MASE che ha pubblicato una nuova bozza, nella quale accoglie alcune obiezioni degli operatori sul precedente testo (come, ad esempio, il contingente per gli impianti ad accesso diretto che passa da 5 a 10 GW) e le cui aste, sempre secondo il ministero, dovrebbero tenersi entro la fine dell’anno. Novità anche per il Testo Unico delle Rinnovabili, di cui è stata rilasciata una prima bozza, e per il decreto Fer2 (che incentiva le tecnologie rinnovabili non ancora mature), per il quale il MASE ha annunciato l’approvazione da parte della Commissione Europea. Entrambi i provvedimenti sono ora attesi all’attuazione definitiva. L’ottimismo portato da questi progressi pare, tuttavia, spegnersi alla luce del decreto Aree Idonee e della conversione del Decreto Agricoltura che potrebbero, di fatto, bloccare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia. L’ultima flessione dell’Irex, dopo la ripresa di maggio, potrebbe essere un indicatore del forte impatto negativo di questi provvedimenti paventato da operatori e investitori.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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