Irex, rinnovabili quotate in recupero nonostante le incertezze
A dicembre, l’indice IREX delle small mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana è cresciuto del 7,6%, confermando il trend positivo che ha caratterizzato la chiusura del 2021
di Alessandro Marangoni*
Mentre il 2021 si è chiuso mettendo a segno uno dei tassi di crescita più alti degli ultimi 80 anni, il futuro appare ancora molto incerto. La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del PIL mondiale del 2021 (+5,5% contro il +5,7% stimato a giugno), del 2022 (+4,1% anziché +4,3%) e 2023 (+3,2% invece che +3,3%). Sul ribasso pesano le possibilità di nuovi focolai di Omicron, le prospettive dell’inflazione e la corsa dei prezzi delle commodity: in un anno il petrolio è salito del 67,2%, mentre le commodity non energetiche hanno segnato un +31,9% (fonte: Banca Mondiale). Anche per l’eurozona le prospettive macroeconomiche sono ambigue. A seguito della performance del quarto trimestre 2021 in linea con le aspettative, la BCE ha lievemente rivisto in positivo la crescita del PIL dell’eurozona per il 2021 (+5,1% rispetto al +5% precedentemente stimato). Al contrario, sono state corrette al ribasso le stime per il 2022, che passano dal +4,6% di settembre al 4,2%. Continua a preoccupare l’inflazione: l’Eurostat comunica che a dicembre 2021 i prezzi sono aumentati su base annua del 5%.
L’economia italiana si mantiene stabile e in piena ripresa. L’Istat stima al 6,3% l’aumento del PIL nel 2021 e al +4,7% la crescita nel 2022. Una performance trainata in entrambi i casi dalla domanda interna, con un +6% nel 2021 e un +4,4% l’anno successivo. L’espansione della domanda estera netta, invece, rimane limitata al +0,3% in entrambi gli anni. In crescita gli investimenti (+15,7% nel 2021 e +7,5% nel 2022) e i consumi delle famiglie (+5,1% e +4,8% rispettivamente).
A dicembre le Borse hanno recuperato i pesanti cali di novembre. Il FTSE All Share chiude il mese con un +5,8%. Rally di fine anno per tutti i principali listini europei: +6,4% il CAC francese, +5,2% il DAX tedesco e +4,3% l’IBEX. Su base annuale le Borse hanno messo a segno rialzi a doppia cifra: tra dicembre 2020 e dicembre 2021, il FTSE All Share ha guadagnato il 23,7%, il Cac francese quasi il 29%, l’IBEX il 7,9% e il DAX tedesco il 15,8%. Anche i petroliferi archiviano i crolli di novembre e chiudono l’anno con rialzi da record. Il WTI, che a fine novembre valeva circa 67 dollari, all’inizio del nuovo anno viene scambiato oltre quota 75 dollari (+7,5%). Stessa situazione per un barile di Brent, che in un mese vale oltre il 10% in più. Trainato dai petroliferi, l’indice FTSE Italia Energia del comparto Oil&Gas italiano recupera la caduta del mese scorso: +3,4%.
A dicembre, l’indice IREX delle small mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana è cresciuto del 7,6%, confermando il trend positivo che ha caratterizzato la chiusura del 2021. La miglior performance è di Innovatec (+39,1%), arrivata a seguito dell’annuncio del suo ingresso nel business del recupero delle batterie esauste. L’acquisizione del 56% di Cobat (76 milioni di euro di ricavi nel 2020 nella gestione dei flussi e nel recupero di pile e accumulatori) ha spinto il titolo, con i mercati che hanno dato grande rilevanza all’accresciuta capacità dell’azienda di sviluppare progetti di economia circolare.
Ottimi risultati anche per EEMS (9,6%), Esi (8,7%) e Alerion Clean Power (5,7%). Esi ha sottoscritto un accordo quadro con ENEL Green Power per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel Sud Italia, per un importo complessivo superiore ai 14 milioni di euro, mentre Alerion ha firmato un contratto con Black Sea Wind Partners per lo sviluppo di tre nuovi progetti eolici in Romania con una potenza fino a 550 MW. Secondo quanto riportato dall’azienda il processo autorizzativo dovrebbe essere completato entro il 2024 e l’accordo rientra nella strategia di espansione dell’azienda.
Le peggiori performance del mese di dicembre sono di Comal (-7,9%) ed Ecosuntek (-7,8%). La controllata al 65% di quest’ultima, Eco Trade, ha perfezionato la fusione per incorporazione della propria controllata Eco Trade PV. Risultati non ottimali anche per Algowatt (-3,8%) e Seri Industrial (-3,2%). Algowatt ha completato la cessione di tre impianti agrivoltaici di 4,6 MW totali per 3,3 milioni di euro.
Nel complesso, anche per l’IREX Index si è chiuso un anno molto complesso, caratterizzato dalla pandemia e dai suoi impatti economici. Nonostante il quadro ancora incerto, il comparto delle energie rinnovabili italiane è rimasto dinamico ed è parso più resiliente di molti altri settori. Gli investitori, attratti dalle prospettive della transizione verde, continuano a credere nella rinnovata capacità di crescita dell’Italia. I titoli delle rinnovabili ne hanno beneficiato, con l’indice Irex che ha sovraperformato nell’ultimo trimestre.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex