Legambiente lancia un progetto di polo fotovoltaico per l'ex aeroporto militare di San Damiano
Legambiente propone ad Enti e imprese un progetto di Parco Tematico che tenga assieme produzione di energia pulita, lavoro ed educazione ambientale. "Riteniamo che sia l'unica ipotesi seria da presentare al Demanio"
Per il futuro dell'ex Aeroporto militare di San Damiano (PC) Legambiente lancia un progetto pubblico-privato per realizzare un grande impianto ad energia verde che sia anche Parco tematico dove educare i cittadini.
L’Agenzia del Demanio ha infatti aperto una consultazione pubblica via internet - aperta fino al 16 aprile - per raccogliere progetti sulla struttura, in fase di dismissione da parte del Ministero della Difesa.
Legambiente ha inoltrato in questi giorni ai Comuni interessati, Regione, Università e diverse ditte attive nel settore un progetto da candidare: un Parco che coniughi le numerose esperienze, già realizzate in Germania, per il recupero di ex aeroporti militari diventati grandissimi parchi fotovoltaici, e le esperienze realizzate in Italia di Parchi didattici tematici relativi alle energie rinnovabili, come ad esempio il parco “La Fenice” di Padova.
Le aree a disposizione - un centinaio di ettari già compromessi - permetterebbero agevolmente l'installazione di decine di megawatt di potenza pulita che, secondo l'associazione, garantirebbero agevolmente l'energia necessaria per non meno di 12.000 famiglie, con equivalente riduzione della CO2.
San Damiano, con gli edifici già presenti nel sedime, è poi anche il posto ideale per realizzare un “Parco Solare Tematico”, e cioè un Parco in cui, oltre al grande impianto fotovoltaico, siano presenti strutture museali, laboratori didattici multimediali al chiuso e all’aperto, laboratori di ricerca, spazi didattici universitari, strutture per la formazione professionale, strutture convegnistiche e tanto altro.
Viceversa, per l'associazione appaiono poco serie le proposte alternative che oggi stanno circolando, sia dal punto di vista ambientale che economico.
Il progetto le opportunità e i benefici - Di ex aeroporti militari riconvertiti a parchi fotovoltaici, la vicina Germania è ricca di esempi: dall’aeroporto di Templin a quello di Rote Jahne, da quello di Perleberg a quello di Briest, da quello di Eggebek (ai confini con la Danimarca) a quello di Waldpolenz e molti, molti altri; tutti su superfici tra i 100 e i 200 Ha, simili a quella di San Damiano, e con potenze tra i 40 e i 130 MW fotovoltaici di picco, in grado di produrre annualmente, alle latitudini tedesche, da 40 a 120 GWh di energia elettrica e di far risparmiare da 20.000 a 60.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Oggi la riduzione drastica dei costi della componentistica fotovoltaica permette di installare anche in Italia grandi parchi fotovoltaici su aree dismesse, in grado di competere economicamente con la vendita di energia elettrica prodotta da fonti fossili, senza alcun contributo statale: è del 2017 la notizia della connessione di cinque impianti fotovoltaici per un totale di 63 MW a Montalto di Castro (provincia di Viterbo), di proprietà di Octopus EI, un fondo di investimento che ha stipulato un contratto biennale di vendita dell’energia a prezzo fisso a Green Trade, senza usufruire di alcun incentivo o contributo statale; si tratta del primo impianto fotovoltaico italiano che agisce in condizioni di “grid parity” e cioè di competitività con il mercato dell’energia da fonte fossile.
Un importante supporto economico all'iniziativa potrebbe venire inoltre dal prossimo decreto rinnovabili, ora al vaglio UE, che rilancia gli incentivi all'energia fotovoltaica.