Listini italiani in sofferenza, l’IREX resiste a gennaio
Confermate le tendenze strategiche che stanno caratterizzando il comparto delle rinnovabili italiane negli ultimi anni: consolidamento, ottimizzazione del portafoglio impianti e internazionalizzazione
di Alessandro Marangoni*
Il primo mese di contrattazioni del 2017 sulle principali Borse Europee si è aperto all’insegna della prudenza. Le notizie provenienti da oltre oceano, infatti, mostrano da un lato un rally dei principali indici azionari USA dopo le elezioni presidenziali di fine 2016 (nuovo record storico per il Dow Jones), dall’altro una frenata dell’economia statunitense nell’ultimo trimestre dello scorso anno (PIL +1,9%) che ha deluso le attese. Ciononostante, gli analisti e la FED prevedono performance migliori per l’anno in corso.
In Europa, invece, la BCE pare intenzionata a protrarre la politica monetaria espansiva anche per l’anno prossimo, nonostante i primi segnali di ripresa dell’inflazione nell’Eurozona. A gennaio, tra i principali indici del vecchio continente, l’IBEX ed il DAX sono rimasti invariati (nonostante una crescita del PIL tedesco del 2% nel 2016), mentre il CAC ha perso il 2%.
In Italia l’indice FTSE All Share ha perso il 4% in gennaio. Nonostante la ripresa dei ricavi industriali (+3,9% a novembre su base annua) ed una produzione tornata ai livelli del 2012, il FMI ha rivisto al ribasso le stime di crescita della nostra economia (+0,7% quest’anno, +0,8% nel 2018). Le performance del listino hanno anche risentito delle sofferenze dei titoli bancari e della risalita della disoccupazione (11,9% a novembre 2016).
In difficoltà il comparto energetico: l’indice FTSE Oil & Gas ha infatti registrato un -10% a gennaio. Dopo il boom delle quotazioni di petrolio a inizio anno, grazie all’accordo sul taglio della produzione tra i principali produttori di greggio, il Brent ed il WTI hanno registrato un rallentamento, attestandosi a fine mese rispettivamente a 55,48 $/bbl e 53,2 $/bbl e contribuendo a deprimere il listino. Complice di questo calo la chiusura delle diverse posizioni “lunghe” da parte degli operatori di mercato.
Migliori le prestazioni dell’IREX Index che nel mese di gennaio è rimasto sostanzialmente invariato. Tra le società del listino che monitora le small-mid cap pure renewables quotate su Borsa Italiana, Innovatec ha registrato la performance migliore, chiudendo a fine mese in crescita del 168%. La società milanese attiva nell’efficienza energetica si è apprezzata dopo la cessione al mercato di 1 milione di azioni al prezzo di 0,077 euro da parte dell’azionista Abitare Roma, a fronte di un prezzo medio di 0,019 euro ad azione. La peggiore dell’indice, invece, è stata K.R. Energy, che ha perso a gennaio l’11%.
Tra le altre società che compongono il listino, TerniEnergia è stata particolarmente dinamica. L’azienda umbra si è infatti aggiudicata una commessa di circa 12,5 milioni di dollari per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 10 MW in Tunisia, mentre la controllata Softeco Sismat (attiva in ambito smart grid) ha ricevuto un finanziamento da 1,3 milioni di euro per lo sviluppo di un sistema (DMS) per la gestione, il controllo e l’ottimizzazione dei flussi di potenza, della regolazione della tensione e della fornitura di servizi ausiliari al sistema elettrico.
Enertronica, invece, tramite la neo controllata Elettronica Santerno, ha avviato l’installazione di tre inverter in Giordania (nell’ambito di un progetto fotovoltaico presso l’università Al-Bayt) per un controvalore di 400.000 euro.
ErgyCapital, infine, sta quindi valutando una progressiva dismissione dei propri impianti e sta avviando la fusione con la controllante Intek, gruppo di rilievo nel settore dei metalli.
I primi segnali del 2017 paiono dunque confermare le tendenze strategiche di fondo che stanno caratterizzando il comparto delle rinnovabili italiane negli ultimi anni: consolidamento, razionalizzazione ed ottimizzazione del portafogli impianti, internazionalizzazione. Il tutto in attesa della nuova strategia energetica nazionale, attesa in primavera.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex