Il no alle rinnovabili. Italia Nostra è d’accordo con il Ministro Cingolani: “I rinnovabilisti sono irrealisti”
Italia Nostra considera sottoscrivibili le affermazioni del Ministro pronunciate in un dibattito al Festival Green & Blue
Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, in un recente dibattito al Festival Green & Blue di La Repubblica ha colto l’occasione per commentare alcune affermazioni di coloro che ha definito “Rinnovabilisti” sulla possibilità di installare in tre anni 60 GW di potenza rinnovabili, prevalentemente solare ed eolico, invocando addirittura un Commissario con pieni poteri per saltare tutte le procedure autorizzative. Lo riporta Italia Nostra in una nota nella quale rileva come il Ministro le abbia definito irrealistiche perché si scontrano con la natura intermittente delle rinnovabili, i limiti oggettivi della rete elettrica e la mancanza di accumulatori.
Le differenze tra gli ambientalisti
Il dibattito che ne è scaturito ha fatto emergere le differenze tra le associazioni ambientaliste, pur nel comune obiettivo della decarbonizzazione. Italia Nostra considera sottoscrivibili le affermazioni del Ministro perché vanno nella direzione di una transizione armonica, non solo concentrata sulla questione energetica ma anche attenta all’economia circolare, al capitale naturale e alla giustizia sociale. L’Associazione aggiunge che il Sud è ormai saturo di impianti eolici e non è più in grado di assorbirne altri. L’energia prodotta in assenza di un adeguamento della rete di trasmissione e della creazione di un sistema di stoccaggio, processi dai costi miliardari e non ancora iniziati, non riesce ad essere trasferita nei luoghi di consumo, al Nord, e rischia di essere sprecata. E infine, la narrazione di oggi, particolarmente popolare dallo scoppio della guerra in Ucraina, che facendo più rinnovabili i prezzi delle bollette scendano è pura fantasia, stante l’attuale sistema di determinazione, fissato sul prezzo marginale più alto per fare fronte alla necessità del giorno successivo.
Nel dibattito, come sempre, Italia Nostra ha risposto agli attacchi alle Soprintendenze ricordando il contributo essenziale di questi organi tecnici dello Stato, insieme alle ARPA, per una transizione ecologica che tenga conto congiuntamente della tutela del paesaggio e degli ecosistemi.