L’ospedale di Tropea non utilizza il suo impianto fotovoltaico, indagine della Corte dei conti
L'opera, che avrebbe dovuto garantire significativi risparmi, è stata però portata a termine senza autorizzazioni
Un milione di fondi strutturali europei per la realizzazione di un impianto solare per la produzione di energia termica ed elettrica al servizio dell'ospedale di Tropea, inutilizzato e inutilizzabile. Sono tre gli inviti notificati dai finanzieri del Gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro su ordine della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Calabria, nell'ambito dell'operazione denominata "Solleone", a due pubblici dipendenti, oltre a un funzionario e un dirigente di rango generale e a un professionista consulente esterno dell'Asp di Vibo Valentia.
Realizzata aree con vincoli
L'opera, ritenuta di notevole interesse pubblico e che avrebbe dovuto garantire significativi risparmi, è stata portata a termine, però senza le dovute autorizzazioni e in un'area gravata da vincoli paesaggistici e sismici, e quindi non può essere utilizzata: il Comune di Tropea ne ha persino disposto la demolizione. Ai tre destinatari del provvedimento viene contestato un danno erariale, arrecato all'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, pari a 967.310,13 euro.
Nessuna autorizzazione richiesta
L'opera, costituita da 35 "ombrelli" fotovoltaici (concentratori solari) per la produzione di energia elettrica e da 4 apparati a cogenerazione, secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri, è stata realizzata non solo in assenza dei prescritti permessi a costruire che avrebbe dovuto richiedere al Comune di Tropea, ma addirittura senza nemmeno denunciare preventivamente l'esecuzione dei lavori al Genio Civile. L'impianto non avrebbe comunque mai potuto essere omologato, in quanto sarebbe stato costruito in difformità rispetto alle norme tecniche per i manufatti in cemento armato e non avrebbe ottenuto né l'autorizzazione paesaggistica né la valutazione sismica. I destinatari del provvedimento hanno ora 45 giorni per presentare le proprie memorie e controdeduzioni.