Il lato oscuro delle rinnovabili - Truffa da 5 milioni a Montalto di Castro. Giro di scatole cinesi con società spagnole, olandesi e italiane
La costruzione del parco, tra i più grandi d'Europa, ha comportato mancati pagamenti a circa 20 imprese locali. La denuncia arriva da uno degli imprenditori non pagati che da settimane si è chiuso dentro il cantiere per protesta. Del caso ora si sta occupando la Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ha aperto un fascicolo
Una truffa da 5 milioni di euro ai danni di 20 imprenditori. E uno di loro, Giulio Paoloni, da giorni “barricato” nel parco fotovoltaico di Montalto di Castro (Viterbo) perché, come gli altri, non è stato pagato per i lavori fatti per realizzarlo. Ma, più passa il tempo, più “la situazione diventa tragica e difficile, fisicamente e psicologicamente”, racconta.
La costruzione del parco, tra i più grandi d'Europa, ha comportato mancati pagamenti per 5 milioni di euro a circa 20 imprese locali. Del caso, dopo le denunce degli stessi imprenditori, si sta occupando la Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ha aperto un fascicolo.
Nel 2011 un giro di società spagnole, olandesi e italiane, incastrate in scatole cinesi, hanno subappaltato i lavori e fatto costruire l'impianto alle aziende del posto, pagando però solo in minima parte il lavoro. Alla fine è stato tutto venduto a un fondo di investimenti straniero e i committenti che avrebbero dovuto saldare i debiti sono spariti, lasciando sul lastrico molte imprese, costrette a licenziare quasi la metà dei dipendenti.
“Le stesse società - fa notare - nella costruzione degli impianti hanno operato in maniera analoga anche a Colleferro, Rimini e in Spagna”.
Nei giorni scorsi è stato anche effettuato un blitz delle forze dell'ordine, che hanno prelevato materiali sospetti sotto i pannelli solari: l'ipotesi è che si tratti di rifiuti speciali. Paoloni avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione ed è ormai barricato da 12 giorni all'interno del parco per protesta, guadagnandosi anche una denuncia per occupazione abusiva da parte della società che gestisce attualmente l’impianto, oggi spento e dunque in perdita per circa 30mila euro al giorno per i mancati introiti dei fondi erogati dal Gestore servizi energetici.
Il suo grido a nome di tutti i truffati è stato lanciato attraverso un video pubblicato su Youtube. “La situazione è tragica - dice Paoloni -: qui fa freddo, vivo da quasi due settimane senza bagno e dormo su una brandina di fortuna”.
Dentro il parco c'è solo lui, ma fuori dai cancelli, di giorno, almeno 15-20 persone gli danno man forte, di notte una decina. La querela gli è stata notificata “per estorsione e occupazione impropria del parco: estorsione perché per uscire dall'impianto chiedo i soldi per il lavoro che ho svolto”.
L'imprenditore rimarrà nel parco a oltranza, “finché i debiti non verranno saldati”.