Osservatorio Anie. Boom di progetti rinnovabili ma si sblocca appena il 5,2% delle procedure
Le procedure depositate sono cresciute del 142% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Quasi la metà riguarda l'agrivoltaico (46%). Corrono di più Puglia, Sicilia e Sardegna per potenza e per sistemi di accumulo
Nei primi sei mesi dell’anno solo il 5,2 per cento delle procedure Via è arrivato a conclusione. Questo lo scenario che emerge dall’Osservatorio Via di Anie Rinnovabili, che ha elaborato i dati del ministero dell’Ambiente sulle procedure depositate, quelle analizzate e quelle concluse al 30 giugno di quest’anno e che assommano a 68.220 MW in termini di potenza (+142%). «Tempistiche disomogenee tra il ministero della Cultura e quello dell’Ambiente e Sicurezza energetica. Il Governo continui a potenziare la struttura della commissione tecnica PNIEC/PNRR e del MiC», è l’appello di Filippo Girardi presidente di Anie Federazione, aderente a Confindustria, che riunisce le imprese delle filiere elettrotecnica ed elettronica italiane.
I numeri
Le procedure analizzate dall’Osservatorio di Anie Rinnovabili fanno riferimento a quelle depositate presso le commissioni Via/Vas e Via Pniec/Pnrr del ministero dell’Ambiente. Al 30 giugno 2023 le procedure depositate sono pari a 1.372 corrispondenti a 68.220 MW. E mentre nel 2022 si era registrata una crescita della potenza del 137 per cento sul 2021, nel 2023 la crescita della potenza rispetto al 2022 è pari al 142 per cento.
Dalle procedure analizzate si evince che la potenza degli impianti è così distribuita: 46,5 per cento di agrivoltaico; 32 per cento di eolico onshore; 14,6 per cento di fotovoltaico e, a seguire, 3,8 per cento di eolico offshore e 3 per cento di idroelettrico da pompaggio.
Notevole anche la crescita nelle procedure analizzate dei sistemi di accumulo (SdA) abbinati a impianti Fer, pari al 247 per cento nel 2023 rispetto al 2022; mentre nel 2022 rispetto al 2021 la crescita è stata solo del 6,4 per cento. Risulta però concluso solo il 5,2 per cento delle procedure depositate.
Le procedure concluse sono così suddivise: 21,5 per cento risulta concluso positivamente, l’8,2 per cento risulta concluso negativamente, mentre il 70,3 per cento risulta “non specificato”; non si evince, cioè, se l’esito sia positivo o negativo.
Infine, dei 68.220 MW relativi alle procedure analizzate, ben 64.668 MW risultano ancora “in corso”. Tra le procedure “in corso”, la maggior parte risulta essere in “istruttoria tecnica” per complessivi 47.560 MW, mentre risultano in “verifica amministrativa” 6.842 MW.
Le tempistiche e i pareri
Le tempistiche di valutazione del MiC, Ministero della Cultura, che ha sostituito il Mibact, sono maggiori rispetto a quelle del Ministero dell’Ambiente: per 4.011 MW è stato emesso il parere Ctvia (Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale) e si è in attesa del parere del MiC. Inoltre, sovente i pareri sono in contrasto. Perciò si pone la responsabilità in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha sul “tavolo di lavoro” ben 1.995 MW in attesa di parere.
Situazione che spinge Anie Federazione a ritenere sia molto utile che il Governo continui a potenziare la struttura della commissione tecnica Pniec/Pnrr e si cominci a rafforzare la struttura del MiC. La Federazione ritiene inoltre che, al fine di rendere più trasparente la lettura dei dati disponibili, che sarebbe opportuno apportare delle migliorie ulteriori alla sezione dedicata del portale del minambiente.
Lo sprint delle regioni
A trainare le procedure depositate presso le commissioni di cui sopra sono principalmente le regioni Puglia, Sicilia e Sardegna sia in termini di potenza elettrica rinnovabile che in termini di potenza dei sistemi di accumulo. In particolare, la potenza elettrica rinnovabile relativa alla Puglia incide per il 33 per cento sul totale delle procedure depositate, mentre quella relativa alla Sardegna è pari al 20,1 per cento e quella relativa alla Sicilia pari al 20,5 per cento. Inoltre, la potenza SdA relativa alla Puglia ha un’incidenza sul totale delle procedure depositate pari al 40 per cento, quella relativa alla Sardegna è pari al 27 per cento e quella relativa alla Sicilia pari al 12,4 per cento. Puglia, Sardegna e Basilicata presentano il numero di procedure concluse maggiore.