Il quadro internazionale pesa sulle rinnovabili: IREX -2%
Anche le società dell’indice hanno risentito del trend negativo generale dei mercati finanziari, nonostante il settore delle rinnovabili e della smart energy mostri nuovamente prospettive interessanti
di Alessandro Marangoni*
I mercati a febbraio si sono dimostrati fortemente influenzati da dinamiche internazionali, sia geopolitiche che finanziarie. Nei primi giorni le Borse statunitensi hanno registrato perdite significative, dopo quasi un anno di crescita ininterrotta. I segnali di ripresa dell’economia hanno portato la FED a prospettare rialzi graduali dei tassi di interesse e questo ha impattato negativamente sui principali listini USA. L’effetto si è inevitabilmente riflesso sui mercati del Vecchio Continente che, dopo un brusco calo, hanno faticato a riprendere quota chiudendo in negativo: DAX, CAC e IBEX hanno registrato rispettivamente -5,7%, -2,9% e -5,8%. Il FTSE All Share chiude in negativo segnando un -4%. Nonostante l’andamento dell’economia nel nostro Paese si stia dimostrando positivo, le dinamiche finanziarie internazionali e le incertezze politiche hanno frenato il listino.
L’effetto del crollo della Borsa americana viene amplificato nel comparto energetico con il FTSE Oil&Gas che perde sei punti percentuali. Nonostante il rally di metà mese dovuto all’inatteso calo delle scorte di greggio USA e all’acuirsi delle tensioni in Medio Oriente, le quotazioni del greggio chiudono in negativo. Brent e WTI si attestano rispettivamente a 64,66 $/barile (-6%) e 61,55 $/barile (-5%) smorzando il trend rialzista di fine 2017 e inizio 2018.
L’indice IREX, che monitora le società small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, chiude il mese di febbraio in negativo registrando un -2%. La performance migliore è di Falck Renewables (+4%) che dopo il calo avvenuto a gennaio è riuscita a stabilizzarsi. Inoltre, l’annuncio di metà mese dell’acquisizione di un progetto fotovoltaico negli USA da 6 MW ha favorito la ripresa in Borsa. L’andamento peggiore è invece di Agatos S.p.A. (-24%) che, dopo l’impennata di gennaio a seguito dell’aumento di capitale, è ritornato sui livelli precedenti. Tutte le altre società dell’indice, influenzate dal contesto finanziario internazionale non incoraggiante, hanno registrato risultati negativi. Ciononostante diverse società hanno continuato ad essere dinamiche. Enertronica (-2%) ha acquisito TecnoBus, società attiva nella mobilità elettrica, con l’obiettivo di entrare nel mercato producendo mini-bus e veicoli elettrici. Alerion Clean Power (-4%) ha approvato un aumento di capitale di 24,8 milioni di euro, mentre
Ecosuntek ha costituito PEF Power S.r.l., società di vendita di energia elettrica e gas ai clienti finali. Delicate sono, invece, le situazioni di Energy Lab e Gruppo Green Power. La prima ha infatti depositato la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo a seguito dell’istanza di fallimento presentata da parte di un creditore. Il Gruppo Green Power ha, invece, comunicato le dimissioni di alcuni membri e del Presidente del Consiglio di Amministrazione a seguito di dissidi tra i soci e l’andamento negativo della società.
Nel complesso, anche le società dell’indice IREX hanno risentito del trend negativo generale dei mercati finanziari, nonostante il settore delle rinnovabili e della smart energy mostri nuovamente prospettive interessanti. Diverse società infatti hanno intrapreso strategie di crescita attraverso alcune operazioni di finanza straordinaria e diversificazione che hanno rassicurato, almeno in parte, gli investitori.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex