REN21, per le rinnovabili il 2015 è stato il miglior anno della storia
Secondo il report, nel mondo l’anno scorso è stato registrato il maggior incremento assoluto di produzione elettrica da rinnovabili: 147 GW
Il 2015 è stato il migliore anno della storia per le energie rinnovabili, grazie all’installazione di un numero di impianti in grado di generare 147 GW elettrici, il maggior incremento della storia. È quanto emerge dal “Renewables 2016 Global Status Report”, dell'organizzazione REN21 al quale hanno partecipato, per l’Italia, anche Gse e Althesys.
Dal rapporto emerge anche che gli investimenti nelle rinnovabili hanno raggiunto livelli record nel 2015 e che per la prima volta, l'anno scorso, i Paesi in via di sviluppo hanno sorpassato quelli sviluppati negli investimenti in energie rinnovabili.
REN21 spiega che l'aumento è dovuto in gran parte al fatto che le rinnovabili sono ora risultate competitive con i combustibili fossili in molti mercati e che la stragrande maggioranza dei Paesi al mondo (146) ha messo in moto politiche per appoggiare gli obiettivi di energie rinnovabili. A questi due fattori si aggiungono il miglior accesso al finanziamento, le preoccupazioni per la sicurezza energetica e l'ambiente e la “crescente richiesta di efficienza energetica nelle economie sviluppate ed emergenti.
Christine Lins, segretaria esecutiva di REN21, ha fatto notare che questi risultati sono stati raggiunti in un momento in cui i prezzi dei combustibili fossili sono bassi e nonostante continuino a ricevere più sovvenzioni che le energie rinnovabili. “Per ogni dollaro speso per incrementare le rinnovabili, si sono spesi quasi quattro dollari per mantenere la nostra dipendenza dai combustibili fossili”. Il rapporto sottolinea anche l'importanza della Cina nello sviluppo delle energie rinnovabili: più di un terzo degli investimenti globali nel 2015 sono stati realizzati dal gigante asiatico.
Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, commentando i dati diffusi dal report ha detto che “il record fatto registrare dalle rinnovabili nel 2015 è un'ottima notizia. Ci siamo arrivati nonostante il persistere dei sussidi alle fonti fossili, il prezzo basso del petrolio, i problemi di collegamento alla rete e la timidezza dei governi. Alla base di questo successo c'è la crescente competitività economica delle rinnovabili. Ora, però, occorre accelerare la rivoluzione energetica in corso con politiche incentivanti: il contrario di quello che sta facendo il governo in Italia, dove gli investimenti sulle rinnovabili sono in drammatica diminuzione. In un contesto internazionale generalmente positivo, l'Europa segna il passo e ancor più l'Italia, che nel 2015 si è sostanzialmente fermata per colpa delle politiche anti-rinnovabili messe in campo dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, da quello di Monti a quello Renzi”.
“Sono buone notizie non solo per il clima, ma per lo sviluppo sostenibile di quei Paesi. L'Europa, però, non può e non deve mancare all'appello - dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia - anche per l'Italia suonano non campanelli, ma campanoni d'allarme: siamo ancora il quinto Paese a livello mondiale per il fotovoltaico, grazie agli investimenti degli anni passati, ma lo scorso anno è stato aggiunto appena lo 0,3% di capacità in più. In pratica siamo fermi”.
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