Rinnovabili

La produzione passerà da 0,2 miliardi di metri cubi nel 2021 a 10 miliardi di metri cubi nel 2050. Lo evidenzia un rapporto di BIP

Le principali sfide che il Paese dovrà affrontare per operare concretamente nella transizione energetica saranno due: la scelta del modello logistico e il superamento dei relativi ostacoli normativi. È quanto emerge dal report di BIP “Biomethane, the green molecule to enable energy transition”, nel quale si legge che, secondo le previsioni RSE, la produzione di biometano passerà da 0,2 miliardi di metri cubi nel 2021 a 10 miliardi di metri cubi nel 2050. 
 
Il contributo nel mix
Questo gas verde può soddisfare un'ampia gamma di usi finali, sfruttare la stessa infrastruttura del gas naturale, tecnologicamente matura e diffuso, e svolgono un ruolo di facilitazione nella transizione energetica rispondendo all'attuale emergenza di sicurezza energetica. Si prevede quindi un contributo consistente del mix energetico futuro provengono dalla produzione locale di biometano e l'UE ha fissato un obiettivo che richiede a questo settore di fare un passo avanti rispetto a quello attuale di una produzione annua da 3 miliardi di metri cubi a 35 nel 2030.

Sul biometano
Il biometano, green gas con la stessa composizione del gas naturale, è rinnovabile e sostenibile, perché prodotto in logica circolare, ed è stoccabile e programmabile. Grazie a queste caratteristiche e al fatto di poter utilizzare infrastruttura e impianti di consumo esistenti, può svolgere un ruolo importante nel sostenere la transizione energetica da un punto di vista logistico e di supporto al sistema elettrico. In questi mesi i decisori a livello Europeo e nazionale stanno predisponendo strumenti adeguati al fine di facilitare e incrementare la produzione di biometano: ne è un esempio il rinnovato schema di incentivi definito nel decreto ministeriale italiano del 15 settembre 2022. 
 
Leggi qui il Report di BIP "Biomethane, the green molecule to enable energy transition".