La Repubblica ceca pronta a ridurre gli incentivi alle rinnovabili
Lo ha detto il premier Necas. “L'Ue non deve fissarsi su obiettivi troppo ambiziosi perché rischia di minacciare l'intera economia europea e potrebbe condurre alla perdita della competitività”
Il governo di Praga è favorevole alla riduzione delle sovvenzioni Ue destinate a energie rinnovabili e presenterà la sua posizione al summit Ue mercoledì a Bruxelles. Lo ha detto a Praga il premier Petr Necas. L'Ue non deve fissarsi “obiettivi troppo ambiziosi” nella lotta contro i cambiamenti climatici, perché “rischia di minacciare l'intera economia europea e potrebbe condurre alla perdita della competitività”, ha detto Necas.
“La riduzione delle emissioni CO2 registrati in Europa negli ultimi dieci anni è stata compensata dall'aumento delle emissioni in Cina registrati solo negli ultimi due anni”, ha
spiegato. Secondo il premier, le fonti rinnovabili non copriranno la mancanza dell'energia elettrica, perché senza sovvenzioni finanziarie il loro funzionamento ha costi troppo elevati. Al summit Necas vuole sottolineare che invece mancano investimenti nelle centrali elettriche classiche. “Il sistema delle fonti rinnovabili dell'energia con prezzi sovvenzionati porta alla situazione in cui oggi praticamente non esiste il mercato energetico classico e non vale la pena di investire nelle fonti energetiche tradizionali”, ha sottolineato Necas.
La Repubblica ceca promuove il diritto di ogni paese a scegliere il proprio mix energetico, a conservare e a evitare la discriminazione del settore nucleare.