Ricerca Ipr marketing: italiani sempre innamorati del solare, ma non sanno cosa siano le smart grid
Il nono rapporto realizzato da Ipr marketing e dall'Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde mostra ancora percentuali bulgare sul sostegno al fotovoltaico. Cresce anche chi punta più sulla semplificazione che sugli incentivi, ma quasi 8 intervistati su 10 non sanno cosa siano le reti intelligenti
“Il 90% degli italiani chiude le porte al carbone e apre al solare, anche con nuovi incentivi”. E non solo: sempre in 9 su 10 vorrebbero “la chiusura entro il 2020 delle centrali più inquinanti, a carbone e a olio combustibile”, avendo in mente “un''Italia col 100% ad energia verde”. Questo alcuni dei dati che emergono dal nono rapporto “Gli italiani e il solare” realizzato da Ipr marketing e dall'Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde.
I combustibili fossili “più dannosi per il clima” sono ritenuti il carbone e il petrolio. Tanto che - in base ai risultati del focus “Carbone, carbon tax e smart grids” - “per l'88% degli intervistati, sarebbe auspicabile l'introduzione di una carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2”.
Gli incentivi alle rinnovabili vanno ancora bene per l'85% degli intervistati, ma è “in forte aumento la percentuale di chi accetterebbe la sostituzione degli incentivi economici con quelli normativi, ovvero con semplificazioni burocratiche e la libertà di auto-produrre e vendere energia in rete”. In particolare, per 9 italiani su 10 andrebbe bene l'installazione di un impianto fotovoltaico sul proprio condominio utilizzando un incentivo pubblico.
Le smart grids restano ancora sconosciute alla maggioranza: il 77% degli intervistati non ne ha ancora mai sentito parlare (solo il 7% ne conosce il significato). Una volta appreso il significato, l'88% degli intervistati la valuta positivamente, anche se rimangono dubbi sulla fattibilità in Italia. “Gli italiani pensano in modo decisamente più green rispetto alla loro classe dirigente - osserva Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde ed ex ministro dell'Ambiente. Emerge una grande determinazione verso una svolta energetica. Adesso più che mai, in un Parlamento caratterizzato da una forte presenza favorevole alla green economy, occorre promuovere questa svolta”.
Per leggere la ricerca completa vai qui