Rinnovabili, la boccata d’ossigeno arriverà dalle obbligazioni “verdi”
La previsione è del capo della finanza ambientale di Citigroup Inc. Michael Eckhart. A suo giudizio le vendite bond green e di offerte pubbliche aumenteranno nel 2014 già oggi rappresentano dal 10 al 20% del mercato globale green
Le società che operano nel settore delle energie rinnovabili si avvarranno sempre più dei finanziamenti provenienti dai mercati obbligazionari piuttosto che da quelli erogati con prestiti delle banche. La previsione è del capo della finanza ambientale di Citigroup Inc. Michael Eckhart, intervistato da Newsweek. A suo giudizio le vendite di bond green provenienti dalle offerte pubbliche (Ipo) aumenteranno nel 2014 e già oggi rappresentano dal 10 al 20% del mercato da 7.000 miliardi di dollari /anno.
I commenti di Eckhart evidenziano tuttavia un quadro tra luci e ombre su un settore il cui finanziamento è minacciato dai tagli da parte dei governi occidentali. Le banche in Europa, Stati Uniti e Giappone - rileva l’esperto - , dopo aver ridotto i prestiti per progetti rinnovabili, hanno deciso di promuovere questi strumenti potendo assumere quei rischi che gli investitori istituzionali non possono sostenere.
“Il fondo inglese Greencoat Regno Unito Wind Plc ha un’IPO nel marzo scorso da 260 milioni di sterline. NRG Yield Inc. ha fatto un’offerta di 431 milioni dollari nel mese di luglio, e la canadese TransAlta Renewables ne ha completato una da 200 milioni dollari nel mese di agosto”.
Le domande sono state doppie rispetto all’offerte anche “perché - dice Eckart - possiedono impianti con contratti di energia a lungo termine, che generano flussi di cassa affidabili”. In tutti i casi - ha poi concluso - le obbligazioni verdi sono già una realtà “se si pensa che quelle vendute ad esempio dalle banche per lo sviluppo, hanno toccato il record di circa 14 miliardi dollari nel 2013”.