Rinnovabili: i Verdi europei chiedono una verifica sullo spalma-incentivi. In Italia protestano Free e Assorinnovabili
Interrogazione a Bruxelles: il decreto è contrario alla Carta europea. Secondo Free occorre organizzare più aste per l'assegnazione degli incentivi residui per impianti fotovoltaici. Il presidente di Assorinnovabili, Re Rebaudengo, ha scritto una lettera ad Anci, Coldiretti, Confagricoltura e Federfondiaria per intervenire contro la conversione in legge del decreto
La battaglia per lo “Spalma incentivi” sulle rinnovabili, contenuto nel decreto varato dal governo dedicato alla riduzione del prezzo delle bollette, giunge sino a Bruxelles. L' europarlamentare verde lussemburghese, Claude Turmes, ha presentato un'interrogazione parlamentare in cui chiede alla Commissione europea la verifica della compatibilità del decreto una volta diventato legge, con il Trattato sulla Carta europea dell'energia.
Le proteste in Italia - Un massiccio default tecnico dei progetti finanziati con project financing (la grande maggioranza degli impianti), sofferenze nel settore del credito, un calo della fiducia nel paese da parte degli investitori istituzionali italiani ed esteri. Sono queste le conseguenze del decreto cosiddetto Taglia-bollette secondo quanto sostenuto dal coordinamento Free, nel corso di un'audizione in Commissione Industria, dove il decreto-legge è in fase di conversione. Per evitare questi rischi, la controproposta del Free si basa su un'asta (o più aste) per l'assegnazione di risoluzione anticipate sugli incentivi residui per impianti fotovoltaici. Il Coordinamento chiede poi l'eliminazione dell'articolo 24 che introduce oneri sull'autoproduzione da Riu e Seu, chiedendo in alternativa l'esenzione per gli impianti fino a 100 kW.
Secondo Assorinnovabili, invece, la norma spalma-incentivi, qualora fosse convertita in legge, renderebbe molto probabile il rischio di numerosi default aziendali, con le imprese che si vedranno costrette a ridurre drasticamente i corrispettivi relativi alle obbligazioni assunte nei confronti dei Comuni (convenzioni e tributi comunali) e dei soggetti che hanno ceduto il diritto di superficie (canoni di affitto). Il presidente di Assorinnovabili, Re Rebaudengo, ha scritto una lettera ad Anci, Coldiretti, Confagricoltura e Federfondiaria per chiedere un supporto nelle azioni che avvierà per impedire la conversione in legge del decreto.