Robin Tax incostituzionale, esulta Anev. “Ma avrà effetti solo futuri”
L'Associazione energia dal vento auspica che '”errori del genere non si ripetano più. La semplificazione della normativa e l'emanazione di regole certe devono essere alla base del funzionamento di un settore industriale sano”
Non ripetere mai più errori di questo genere, senza dimenticare che per anni gli operatori eolici hanno pagato una tassa non dovuta. Così Anev, l'Associazione nazionale energia del vento, accoglie con grande favore l'esito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la Robin Tax “seppur con qualche perplessità rispetto al fatto che la pronuncia avrà effetti soltanto sulle entrate erariali future”.
La Consulta - afferma l'Anev - elimina così “uno dei tanti oneri ingiusti che gravano da anni sul settore eolico”, le cui imprese “dal 2008 hanno versato l'addizionale ingiustamente e che oltre al peso della Robin Tax sono state già penalizzate da ostacoli burocratici e normativi”. L'auspicio dell'Anev è che “errori del genere non si ripetano più. La semplificazione della normativa e l'emanazione di regole certe devono essere alla base del funzionamento di un settore industriale sano e con grandi potenzialità, come l'eolico, che ad oggi rischia il collasso”.
“Come da tempo segnalato questo provvedimento era palesemente illegittimo; l'augurio è che si prenda atto della sentenza e che per il futuro non si ripetano tentativi di penalizzare ad ogni costo le rinnovabili, tanto meno con provvedimenti incostituzionali - commenta Simone Togni, presidente dell'Anev - ; speriamo che questa lezione serva anche a risolvere, prima che intervenga la giustizia, l'annosa questione degli oneri di sbilanciamento”.