Dagli scarichi francesi arriva il biometano di alta qualità
A Strasburgo si ricaveranno 1,6 milioni di metri cubi di biogas all'anno, ossia la quantità sufficiente per cinquemila abitazioni a basso consumo
A Strasburgo il biogas ricavato dalle acque di scarto del locale depuratore è stato immesso nella rete del gas naturale, per la prima volta su suolo francese. La produttività prevista è di 1,6 milioni di metri cubi di biogas all'anno, ossia la quantità sufficiente per cinquemila abitazioni a basso consumo.
La misura, pur costituendo un passo avanti nell’innovazione tecnologica per le energie rinnovabili, usa un procedimento non nuovo, poiché è basata sulla fermentazione delle acque di scarto tramite batteri. La novità del progetto consiste nel realizzare un biometano di alta qualità, grazie alla purificazione. Per reimmettere il prodotto nella rete è stato necessario "dimostrare, per precauzione, che non presentasse alcun rischio sanitario, chimico o biologico", spiega all'Afp Frédérique Pierre, responsabile del progetto.
Biovalsan - questo il nome dell’iniziativa - sostenuto da un finanziamento di più di due milioni di euro della Commissione europea, è stato concepito come un progetto pilota, i cui risultati dovranno essere condivisi: altre città, tra le quali Grenoble, sono proposte.
Il ministero dell'ecologia francese aveva sottolineato già a giugno la "domanda forte delle collettività" in materia, stimando in più di sessanta il numero di stazioni di depurazione che entro il 2020 potrebbero dotarsi delle attrezzature necessarie per iniettare il biometano.