Scenario. Quest’anno l’eolico offshore crescerà del 9%
Prevista una produzione, esclusa la Cina, di 520 GW al 2040. Entro la fine dell’anno, saranno 11 i nuovi GW installati nei mari del mondo. Le stime di Rystad Energy
Alla fine del 2024 il settore eolico offshore crescerà del 9% a livello mondiale. Ma, includendo nel computo anche la Cina (leader del settore), la crescita sarà decisamente più alta. È quanto risulta dal report pubblicato in questi giorni dalla società di ricerca e intelligence energetica Rystad Energy, con sede a Oslo, in Norvegia. Senza tenere conto delle aggiunte cinesi, quest’anno il resto del mondo dovrebbe installare 11 GW di nuova potenza offshore, con le installazioni globali che supereranno i 520 GW entro il 2040.
Il dato, spiega il sito Rinnovabili.it, appare più alto delle previsioni fornite dal Global Wind Report negli scorsi mesi, secondo cui l’eolico offshore nel 2024 si fermerebbe a soli 7 GW in più. Ma resta da valutare meglio il contributo cinese, perché la Repubblica popolare oggi può contare su un totale di 38 GW di parchi eolici in mare, l’11% in più rispetto all’Europa: inevitabilmente, le aspettative sul suo contributo 2024 appaiono alte.
Il ruolo dell’Europa
Rystad Energy prevede anche che l’attuale trend di crescita continuerà a un ritmo costante nei prossimi anni, stimando che le installazioni eoliche offshore nel mondo (esclusa la Cina) supereranno i 520 GW entro il 2040. L’Europa – con Regno Unito, Francia e Portogallo in prima linea nello sviluppo – avrà un ruolo cruciale anche grazie ai nuovi obiettivi per l’eolico galleggiante. Al punto che, per la stessa data, si prevede che l’Europa rappresenti oltre il 70% dei 90 GW di installazioni eoliche “floating” accese a livello mondiale.
I colli di bottiglia
«Il settore eolico offshore globale sta vivendo una crescita robusta, alimentata da maggiori investimenti e attività di asta. Tuttavia, i colli di bottiglia nella catena di fornitura (oltre alla pressione dell’inflazione, ndr) presentano sfide significative all’ulteriore espansione del comparto», sottolinea Petra Manuel di Rystad Energy. «È fondamentale affrontare le questioni logistiche per garantire che l’eolico in mare possa svolgere con successo un ruolo chiave nella transizione energetica», aggiunge l’esperto.