Soprintendente, fotovoltaico a Firenze? Va regolamentato e non si può fare ovunque
Lo ha affermato Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze
"Firenze è una città particolare, che merita tutte le attenzioni, quindi non si può dire che il fotovoltaico non si possa fare, però va regolamentato come in effetti è stato fatto con l'esclusione di alcune zone", perché "che si possa mettere dappertutto mi sembra complicato". Lo ha affermato Antonella Ranaldi(nella foto), soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze, in audizione in videoconferenza alla commissione Cultura e sport del Consiglio comunale di Firenze.
"Se, ad esempio si individuano delle zone, capannoni industriali, nuove costruzioni- ha spiegato -, il patrimonio costruito dal Dopoguerra in poi, cioè quello che non ha 70 anni e che è estesissimo, come sede privilegiata proprio per la produzione di energia elettrica, secondo me si fa un'operazione un po’ da gestire, in cui bisogna fare delle scelte, in comprensori più di tipo industriale". In questo modo, ha osservato Ranaldi, sarebbe possibile "compensare quelle limitazioni per cui i proprietari che vivono nel centro, nella zona Unesco, non possono usufruire di questi benefici. Compensarle individuando anche interventi importanti ed estesi in cui viene utilizzato il fotovoltaico, che può essere un elemento di progettazione". In ogni caso, ha concluso la sovrintendente, "confido anche in un impiego tecnologico avanzato: ci sono impianti fotovoltaici invisibili. Il tema è proprio quello della visibilità e della collocazione, quindi incentivare una ricerca tecnologica verso soluzioni ecocompatibili è un compito della soprintendenza".