Starace: non credo alle incentivazioni per le rinnovabili
Il numero uno di Enel ha però anche sottolineato che i sussidi per i combustibili fossili sono un errore perché tengono artificialmente basso il prezzo
La svolta delle aziende verso le rinnovabili "è iniziata circa 3 anni fa su larga scala, nel mondo, ed è una tendenza davvero grande che sta accelerando e non si fermerà per molti anni. Le aziende più grandi l'hanno capito prima, quelle più piccole un po’ dopo, ma credo che sia solo questione di tempo". Lo afferma l'amministratore delegato dell'Enel, Francesco Starace (nella foto), a una Luiss Masterclass, aggiungendo: "non credo molto a un'incentivazione, a questo punto, è solo questione di spargere la voce".
Le aziende, spiega Starace, scelgono le rinnovabili perché sono "competitive", "convenienti", "stabili" rispetto alle quotazioni delle materie prime e "certamente perché sono positive per l'ambiente e molti brand vogliono essere associati a qualcosa di positivo rispetto alla crisi climatica". Ci possono esser dei "contraccolpi", però, continua, "in quelle parti del mondo dove i combustibili fossili sono incentivati".
Starace ha anche aggiunto che i sussidi ai combustibili fossili sono un errore, sottolineando che essi tengono artificialmente basso il prezzo e, in tal modo, "distruggono valore e distruggono l'ambiente"; non andranno via tanto facilmente, ha però concluso. Starace ha anche sottolineato che, in questo momento, i prezzi bassi del petrolio "rendono più facile rimuovere i sussidi".