Studio, grazie all'energia eolica si potrebbe avere una riduzione dell’inquinamento pari a quello prodotto da 80 città
Il rapporto, commissionato da Siemens Gamesa Renewable Energy, ha rilevato che la domanda di energia eolica potrebbe aumentare di nove volte entro il 2040 (dal 4% al 34%)
L'accelerazione dell'utilizzo dell'energia del vento ridurrebbe l'inquinamento, salverebbe vite umane e preserverebbe risorse idriche vitali. Lo evidenzia un nuovo rapporto di KPMG, commissionato da Siemens Gamesa Renewable Energy (SGRE), azienda leader nella produzione di energia eolica dal titolo “Gli impatti socioeconomici dell'energia eolica nel contesto della transizione energetica”.
Il rapporto ha rilevato che la domanda di energia eolica potrebbe aumentare di nove volte entro il 2040 (dal 4% al 34%), ed entro il 2050 potrebbe ridurre il livello di inquinamento in misura pari a quello prodotto dalle 80 città oggi più inquinanti al mondo (5,6 miliardi di tonnellate di CO2). Questa riduzione avrebbe benefici reali per la società, risparmiando fino a quattro milioni di vite all'anno e riducendo i costi sanitari fino a 3,2 trilioni di dollari all'anno.
Lo studio ha inoltre individuato altri importanti vantaggi derivanti dalla trasformazione energetica. La scarsità d'acqua sta diventando un grave problema che colpisce il 40% della popolazione mondiale. Il rapporto KPMG sottolinea che il vento potrebbe far risparmiare al pianeta 16 miliardi di m3 di acqua entro il 2030 (circa il 15% dell'acqua del Mar Morto). Le energie rinnovabili potrebbero anche essere la chiave per migliorare il benessere nei paesi in via di sviluppo. In tutto il mondo, attualmente un miliardo di persone vive ancora senza elettricità e 2,7 miliardi di persone non hanno accesso a combustibili e tecnologie pulite per cucinare. Con un'ambiziosa transizione energetica, l'accesso universale all'elettricità e al clean cooking sarebbe possibile in un decennio.
Per l’occasione Markus Tacke, CEO di Siemens Gamesa, ha anche evidenziato il ruolo che le autorità di regolamentazione, i governi e le imprese hanno nel guidare la trasformazione energetica. "Oggi veniamo tutti da diversi settori e siamo in diversi ruoli, ma abbiamo tutti la stessa preoccupazione: come utilizzare le conoscenze e gli strumenti di cui disponiamo per iniziare ad affrontare il cambiamento climatico, perché c'è una reale urgenza", ha detto. "Mancano ancora incentivi finanziari e politiche chiare. Gli ostacoli ad una transizione completa verso le energie rinnovabili non sono solo i costi tecnologici, ma anche le strategie e gli investimenti a lungo termine per realizzare questi piani ambiziosi", ha aggiunto.