Tar Puglia, illegittimo il no all’impianto agrivoltaico nel foggiano
Accolto il ricorso della società Tep Renewables: era stato considerato come un impianto tradizionale e non come un agro-fotovoltaico
Il Tar Puglia ha accolto il ricorso della società Tep Renewables srl, dando di fatto il via libera alla realizzazione di un impianto "agrivoltaico" da 55 Mwp, in località Gavitella nelle campagne di Foggia, in un'area di circa 142 ettari.
Le ragioni della sentenza
I giudici hanno così annullato il provvedimento con il quale nel febbraio 2021 la Provincia di Foggia aveva bocciato il progetto, ritenendolo (come da parere negativo della Soprintendenza e del Comitato Via) in contrasto con il Piano paesaggistico regionale perché considerato come un tradizionale impianto fotovoltaico e non un agro-fotovoltaico di nuova generazione, che è invece "una tecnica che consente - evidenzia il Tar - l'integrazione tra l'attività agricola e quella di produzione di energia da fonte rinnovabile". "In particolare, mentre nel caso di impianti fotovoltaici tout court - spiegano i giudici - il suolo viene reso impermeabile, viene impedita la crescita della vegetazione e il terreno agricolo, quindi, perde tutta la sua potenzialità produttiva, nell'agri-fotovoltaico l'impianto è invece posizionato direttamente su pali più alti e ben distanziati tra loro, in modo da consentire la coltivazione sul terreno sottostante e dare modo alle macchine da lavoro di poter svolgere il loro compito senza impedimenti per la produzione agricola prevista. Pertanto, la superficie del terreno resta permeabile, raggiungibile dal sole e dalla pioggia, e utilizzabile per la coltivazione agricola".
Nuova potenza da terreni agricoli
Ma ancor più significativa, secondo il Tar, è la delibera di Giunta regionale del 15 marzo 2021 relativa alla "Programmazione operativa FESR-FSE 2021-2027", secondo la quale "tutti gli operatori energetici e i decisori politici sanno che gli ambiziosi obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030 non si potranno raggiungere senza una consistente quota di nuova potenza fotovoltaica costruita su terreni agricoli", prevedendo addirittura che "la tecnologia per la produzione di energia elettrica dovrà essere, prevalentemente, quella fotovoltaica: la più flessibile e adattabile ai bisogni dell'agricoltura".