Ultim’ora – Via libera al decreto su rinnovabili elettriche e Quinto conto energia
Via libera al decreto per le rinnovabili elettriche e quinto conto energia. I provvedimenti sono stati firmati dai ministri Passera e Clini. Dopo il tamtam dei giorni scorsi ecco dunque il tanto atteso e controverso provvedimento aspettato dal mondo delle rinnovabili i cui contenuti anticipiamo in base alle bozze presentate alla firma e secondo quanto annunciato dal sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli questa mattina al workshop Safe.
Partiamo dal quinto conto energia. Molti sono i punti di compromesso tra le numerose richieste “imprescindibili” della Conferenza Stato-Regioni e le decisioni poi adottate dal Governo, pochi i consigli accolti in toto e diverse anche le sorprese. Accolto anzitutto l' incremento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi da 6,5 a 6,7 miliardi di euro. Sul capitolo più spinoso legato alla famosa soglia di accesso al registro per piccoli impianti, è stata raccolta la richiesta del ministro Clini di innalzare la soglia da 12 a 20 kWp (ben lontana comunque dai 100 kWp proposti dalle Regioni) ma a costo – a quanto sembra - della riduzione del 20% della tariffa incentivante, stessa sorte per quelli fino a 50 kW realizzati in sostituzione dell’eternit. Doccia fredda anche per gli impianti più piccoli per i quali l’incentivo potrebbe diminuire ulteriormente con una tariffa omnicomprensiva di 208 euro/MWh e a un premio sull'autoconsumo di 126 euro/MWh, quando in passato i valori erano rispettivamente di 237 e 155. Fa parte del provvedimento, invece, la revisione dei criteri di priorità nell'accesso al registro: spazio maggiore quindi alla sostituzione dell'amianto, all'efficienza energetica e alla realizzazione su siti bonificati. Inserito tra i criteri che danno priorità anche il fatto che l'impianto (se non superiore a 200 kW) sia al servizio di attività produttive (positivo per la gestione dei SEU). Sul fronte burocratico, invece, è stato precisato che la richiesta di iscrizione per poter godere degli incentivi sarà fatta "mediante presentazione di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, accompagnata dalla documentazione strettamente necessaria”.
Saranno invece esonerati dall’obbligo gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 50 milioni di euro), quelli a concentrazione (sempre con tetto di 50 milioni) e quelli su edifici e terreni della pubblica amministrazione (purché realizzati con gara d'appalto pubblica e anche qui con un tetto di spesa di 50 milioni di €). Su questo punto – aree pubbliche - le Regioni hanno ottenuto che il regime incentivante possa partire dopo il 31 dicembre.
Proprio sull’entrata in vigore del Quinto conto energia il ministero si è impuntato decidendo di farlo scattare a partire da 45 giorni dal raggiungimento della soglia di 6 miliardi (atteso oramai entro poche settimane secondo gli ultimi aggiornamenti). Tutto ciò comporterebbe un via libera che si aggirerà intorno all’inizio di settembre e non da ottobre come richiesto.
Punto interrogativo, infine, per il fotovoltaico nelle zone terremotate. Nel documento non sono state inserite anche se precise deroghe saranno contenute in altri provvedimenti specifici.
Quanto poi al decreto sulle rinnovabili elettriche, il provvedimento detta la disciplina degli impianti diversi dal fotovoltaico con potenza non inferiore a 1 kW e che entrano in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2012. Il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo in questo caso non potrà superare i 5,8 miliardi di euro annui. Anche in questo provvedimento è previsto il meccanismo del registro (e delle esenzioni). Per l' accesso ai meccanismi di incentivazione si deve partecipare a procedure pubbliche d'asta al ribasso, in forma telematica, per la definizione dei livelli di incentivazione nei limiti dei contingenti annui di nuova capacità produttiva. Per tutelare gli investimenti in via di completamento, “garantendo una progressiva transizione dal vecchio al nuovo meccanismo”, è possibile optare per un meccanismo di incentivazione alternativo per gli impianti che entrano in esercizio entro il 30 aprile 2013, ovvero, per i soli impianti alimentati da rifiuti entro il 30 giugno 2013. Due mesi in più per il regime transitorio anche per gli impianti ubicati nei territori colpiti dal terremoto delle province di Bologna, Modena, Ferrara,Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, con titolo autorizzativo recante data antecedente al 20 maggio 2012.