Uniconfort, dai torsoli di mela ai noccioli di albicocca gli scarti diventano energia in Moldavia
Bucce e torsoli di mela alimentano un impianto Uniconfort che si trova presso l’Orhei-Vit, una grande società in Moldavia che produce succhi e concentrati di frutta, esportati in tutta Europa e nei Paesi dell’Est
Grazie agli scarti della frutta l’azienda padovana Uniconfort, leader nel settore della valorizzazione energetica delle biomasse solide, rifornisce con un proprio impianto un’azienda alimentare moldava che produce energia termica dagli scarti di lavorazione.
Torsoli di mele, noccioli di albicocche e pesche, bucce di ogni tipo, semi e piccioli: tonnellate di materiali da smaltire ad alto prezzo ogni giorno. Un problema per l’Orhei-Vit, una grande società in Moldavia che produce succhi e concentrati di frutta, esportati in tutta Europa e nei Paesi dell’Est. Un problema che si è trasformato in una risorsa dopo l’intervento dei tecnici Uniconfort, una eccellenza veneta in grado di progettare, costruire e installare impianti che bruciano con la stessa efficienza combustibili standard e scarti della lavorazione di industrie alimentari e del mondo agroforestale. Un processo tecnicamente complesso, dal momento che si tratta di materiali diversi, con umidità molto alta, che richiede una tecnologia all’avanguardia e sofisticata. Ma possibile.
La tecnologia a sostegno del recupero di energia - La Orhei-Vit si trova nel distretto agricolo di Chisinau, dove la coltivazione della frutta è il motore trainante dell’economica locale. L’azienda abbisogna di grandi quantità di energia in quanto utilizza il vapore in diversi stadi del processo produttivo: la cottura, la sterilizzazione, ecc. I molti scarti di produzione venivano smaltiti in discarica a pagamento e in parte utilizzati come ammendante per l’agricoltura. “Un contesto ideale per l’applicazione di una tecnologia innovativa ed ecologica per la produzione di vapore – dice Davis Zinetti, AD di Uniconfort – in quanto alla forte richiesta di energia si affianca la grande disponibilità di un combustibile ‘verde’ a costo zero e a chilometri zero. Non solo. Il nostro impianto avrà una forte ricaduta sull’economia locale. Infatti aumentando la domanda di questi materiali, viene stimolato l’avvio di una filiera locale di produzione del combustibile, attualmente inesistente ma con grandi potenzialità, visto la vocazione agroalimentare del distretto di Chisinau”.