Vento sacro. Una tribù indiana fa spegnere l’eolico dell’Enel in Oklahoma. La supermulta
Il gruppo italiano dovrà pagare 260 milioni di dollari e rimuovere 84 pale eoliche dal territorio della nazione indiana Osage in Oklahoma celebrata da Scorsese
Agli indiani della tribù osage dell’Oklahoma non piaceva l’impianto eolico installato dall’Enel sul loro territorio, così grazie a un giudice federale sono riusciti a farlo rimuovere. È davvero una brutta botta quella ricevuta dal colosso energetico italiano negli Stati Uniti, chiamata a spegnere una wind farm da 84 pale eoliche e un risarcimento da 260milioni di dollari, dopo che la tribù l’aveva citato presso la corte distrettuale federale per non aver chiesto il permesso all’autorità locale indiana il diritto allo sfruttamento del parco eolico.
Una sentenza importante
Si tratta in effetti di una sentenza “storica” poiché è uno dei primi pronunciamenti negli Stati Uniti a richiedere la rimozione di un parco eolico già in funzione. Un successivo processo – leggiamo sul Financial Times - determinerà l’importo (si parla di 260 milioni di dollari) che la società pagherà a titolo di risarcimento agli osage, la tribù protagonista del film Killers of the Flower Moon, di Martin Scorsese. Il problema del dialogo con il territorio sembra emergere dalle dichiarazioni: “Enel, ti costerà una fortuna non averci chiesto un permesso. Era tutto quello che dovevi fare”, ha detto il presidente dell’Osage Minerals Council, Everett Waller. Gli osage, ha spiegato, non sono contrari allo sviluppo dell’energia pulita, ma chiedono di essere consultati dalle aziende.
La replica dell’Enel
Un portavoce dell’Enel ha già fatto sapere che l’azienda presenterà ricorso. La società continuerà in “buona fede” a gestire il progetto eolico fino a quando non si giungerà a una sentenza definitiva e non intende imporre la sua autorità alla nazione osage. Sullo sfondo della vicenda sembra poi emergere anche un’altra questione: quella legata al presunto sfruttamento minerario della zona, che però Enel smentisce. Osage Wind, sottolinea Enel, “non ha mai avuto intenzione di estrarre minerali di proprietà della nazione osage né di metterne in discussione la sovranità, e ha agito nella genuina convinzione che le sue azioni fossero coerenti con i requisiti legali applicabili. Osage Wind opera a beneficio della comunità locale. Scuole, agricoltori, allevatori e altri proprietari terrieri di osage beneficiano della presenza dell’impianto e la regione beneficia di energia pulita e rinnovabile per 50.000 case. La cessazione di attività del parco eolico avrebbe un impatto negativo su questi benefici per la comunità locale. Osage Wind chiederà una revisione della decisione in appello a tempo debito, compatibilmente con i suoi diritti legali”.