Rinnovabili

Lo studio evidenzia come il consumo di energia solare è aumentato del 58%, a 93TWh e l'uso di energia eolica è aumentata del 18%, a 521 TWh

L'energia solare ed eolica hanno continuato ad attrarre investimenti in modo significativo anche per tutto il 2012 su scala globale. Lo dice il nuovo studio del Worldwatch Institute dal titolo “Vital Signs Online Trend”.
Lo studio evidenzia come il consumo di energia solare sia aumentato del 58%, a 93TWh e l'uso di energia eolica è aumentata del 18%, a 521 TWh. Anche se l'energia idroelettrica resta leader delle rinnovabili in tutto il mondo, sole e vento continuano a dominare
gli investimenti e stanno rapidamente diventando le fonti di energia rinnovabile di più alto profilo.
Dalla ricerca emerge che nel 2012 gli investimenti globali nell'energia solare hanno raggiunto i 140,4 miliardi dollari, mentre quelli per l'eolico hanno toccato quota 80,3 miliardi. Nonostante un lieve calo rispetto all'anno precedente, però, grazie ai minori costi per entrambe le tecnologie, la capacità totale installata per solare ed eolico è cresciuta del 41% l'anno scorso (100 GW), ma negli ultimi cinque anni ha registrato un tasso di crescita del 900%. I paesi con la potenza fotovoltaica installata più alta sono Germania (32,4 GW), Italia (16,4 GW), Stati Uniti (7,2 GW) e Cina (7,0 GW). L'Europa rimane leader nel solare, rappresentando il 76% del consumo globale, di cui solo la Germania rappresenta il 30%.
L'Unione europea continua ad essere dominante anche per l'energia eolica, con l'installazione di 11,9 GW di nuova capacità, raggiungendo i 106 GW, pari al 37,5% del mercato mondiale. “Anche se le incertezze politiche e i cambiamenti probabilmente vanno di pari passo con la crescita di eolico e solare, in futuro, queste tecnologie saranno comunque pronte a crescere ulteriormente - ha detto Matt Lucky, co-autore della ricerca - il calo dei prezzi della tecnologia solare e la competitività tra i produttori, stanno contribuendo ad accompagnare il solare vicino alla grid-parity in molti mercati”.

Per approfondire: vitalsigns.worldwatch.org