Amianto, in Italia due miliardi e mezzo i tetti da bonificare
Fino al 2020 previsti ancora un migliaio di decessi all’anno, poi una rapida diminuzione. “A gennaio pronto il piano nazionale per la bonifica”, annuncia il ministro Balduzzi
“Sono quasi 40mila i siti con rilevanti tracce di amianto in Italia. Si tratta di una realtà di due miliardi e mezzo di coperture. Molti siti sono identificati, per tutti cito l’esempio di Casale Monferrato, dove si sa che cosa bisogna fare, ma ci sono decine di migliaia di siti che necessitano di procedure diverse. Il piano amianto è necessario perché serve a dare un quadro di riferimento, una linea di condotta e una strumentazione necessaria”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, alla conferenza governativa sull’amianto che si è tenuta nei giorni scorsi a Venezia.
Tra il 2010 e il 2020 i decessi provocati dall’asbesto saranno dagli ottocento ai mille all’anno. Numeri che fanno paura, riportati dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, ma che dovrebbero essere seguiti da un declino relativamente rapido.
Quanto al piano, lo stesso Balduzzi ha promesso che sarà pronto per gennaio. I piani di bonifica stanno andando avanti, sono approvati e le regioni hanno gran parte della responsabilità nella pianificazione. “Ma c’è un serio problema di fondi”, ha aggiunto Clini.
Stando al check in corso per iniziativa dei ministeri, di quei 40mila siti almeno quattrocento sono in condizioni “importanti” dal punto di vista della contaminazione. “È una situazione complessa quella che abbiamo ereditato – ha concluso il ministro dell’Ambiente – e che stiamo monitorando da tempo insieme alle regioni per affrontarla in maniera efficace”.