Anche la cablatura nel bonus fiscale del 50%. Otto milioni di impianti non a norma
Il decreto sviluppo ha ampliato la gamma degli interventi finanziabili sotto il cappello dell’eco-edilizia. Anie-Aice: nelle case degli italiani circa otto milioni di impianti elettrici irregolari
Riparare e mettere in regola gli impianti elettrici domestici sarà economicamente più vantaggioso per i cittadini. Per il periodo fino al 30 giugno 2013, il decreto sviluppo ha infatti ampliato il cosiddetto bonus fiscale previsto per le ristrutturazioni edilizie, portandolo dal 36% al 50%, e ha raddoppiato l’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare: da 48mila a 96mila euro.
Il bonus opera sotto forma di detrazione dall’Irpef delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni negli edifici residenziali. In particolare, sulla base delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle entrate, risultano agevolabili gli interventi generali di sostituzione dell’impianto elettrico o di integrazione per messa a norma. Tra gli interventi agevolabili rientrano quelli effettuati sulle singole unità abitative per la cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali. La cablatura può riguardare la parte di alimentazione con cavi per energia di bassa tensione oppure la parte di trasmissione dati.
Secondo le stime di Anie e Aice, le due associazioni di settore che fanno parte di Confindustria, nelle case degli italiani esistono circa otto milioni di impianti non a norma. In particolare, il 38,9% delle abitazioni costruite prima del 1991 è dotato di impianti elettrici sicuramente fuori legge.