CONOU, è Riccardo Piunti il nuovo presidente
Qualità, innovazione ed economia circolare le prossime sfide del Consorzio. Prende il posto di Paolo Tomasi
Riccardo Piunti (nella foto) è stato eletto nuovo Presidente del Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, al termine dell’Assemblea ordinaria dell’ente ambientale, di cui fanno parte 926 consorziati, suddivisi in quattro categorie. Massimo Ravagli ricoprirà la carica di Vicepresidente. Eletti anche i 12 componenti del Consiglio di amministrazione e i 5 del Collegio sindacale. Il nuovo Presidente riceve il testimone dall’Ingegner Paolo Tomasi, dal 2003 a capo del Consorzio. Piunti, ingegnere nucleare con una lunga esperienza di vertice nell’industria petrolifera, è chiamato a coordinare una Filiera di settanta aziende operanti nel settore della raccolta e della rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutto il Paese.
Le prossime sfide di Piunti
“Oggi il CONOU rappresenta un esempio di economia circolare ‘compiuta’; si tratta ora di mantenere i risultati di eccellenza raggiunti e di procedere nella direzione dell’integrazione della Filiera, investendo nel progresso tecnico e digitale delle imprese che costituiscono la rete di raccolta e di rigenerazione dell’olio usato.” Così il neo-presidente ha voluto inaugurare il mandato che lo vedrà al vertice consortile per i prossimi tre anni. “Oggi registriamo una forte crescita dell’utilizzo di olio minerale in ambito industriale, ed è per questo che la sfida della qualità dell’olio usato all’interno della Filiera e presso i produttori del rifiuto sarà decisiva, non soltanto per non gravare sull’attività di rigenerazione degli oli usati, ma anche per facilitare la produzione di basi lubrificanti evolute, idonee ai nuovi tipi di lubrificanti che si stanno affacciando e consolidando sul mercato”. “L’evoluzione seguirà contestualmente la via della digitalizzazione, che sarà, nell’ambito della mission ambientale, un percorso parallelo di crescita per la realtà consortile. Il Conou, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.
I risultati del CONOU
Durante la pandemia, le immissioni al consumo hanno seguito un trend controverso: su un totale di circa 369 mila tonnellate di olio lubrificante immesse al consumo nel 2020, l’olio del settore trazione è sceso del 13%, mentre l’olio impiegato dall’industria, grazie all’attività ininterrotta delle aziende italiane, è sceso solo del 7,5%, dando - nel secondo semestre - un segnale di crescita di quasi il +5% sul 2019, poi consolidato al +8,5% tra settembre 2020 e febbraio 2021. La Filiera consortile che ha provveduto nel 2020 alla raccolta di 171mila tonnellate di rifiuto, avviandone a rigenerazione la sostanziale totalità (169mila tonnellate), con una produzione di basi lubrificanti di 109mila tonnellate ed una resa stabile del 65%. In termini percentuali, la quota di rifiuto avviabile a rigenerazione nel 2020 ha interessato il 98,8% degli oli minerali usati raccolti, in lievissimo calo rispetto al 2019 quando furono il 99,9%. Solo 1,6 mila tonnellate sono andate a combustione e 0,3 mila a termodistruzione. La flessione della raccolta raggiunta nel corso dello scorso anno è stata del 10,7% sul 2019, motivata dalla compressione complessiva del 10% circa dell’immesso al consumo di nuovi lubrificanti nell’anno della pandemia. Il tasso di raccolta, equivalente al rapporto fra raccolto e immesso al consumo, si è attestato sempre al valore massimo raccoglibile (l’olio residuo dopo l’utilizzo), pari al 46,2% nel 2020 (era il 46,6% nel 2019). Il modello circolare del CONOU ha consentito nel corso del 2020 un risparmio economico sulle importazioni di petrolio pari a 73 milioni di euro, grazie al recupero dalla “risorsa rifiuto” di nuove basi lubrificanti, bitumi e gasoli.
Oli Usati, il primato circolare dell’Italia in Europa
L’esperienza quasi quarantennale del CONOU nella raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza a livello internazionale nel settore dell’economia circolare. Lo certificano alcuni numeri: a fronte dell’immesso al consumo nel mercato europeo in media in un anno di oltre 4,3 milioni di tonnellate di olio lubrificante vergine, l’olio usato raccoglibile è di circa 2 milioni e 100mila tonnellate (pari al 48%), mentre il raccolto arriva a 1 milione e 730mila tonnellate (pari all’88% del raccoglibile, mentre in Italia è del 99%). In Europa si avviano a rigenerazione solamente 1 milione e 50mila tonnellate di rifiuto, pari al 60% del raccolto, mentre in Italia questo rapporto arriva a circa il 98-99%. Infine, le basi lubrificanti rigenerate prodotte in Unione europea equivalgono a 600mila tonnellate, con una resa del 57% a fronte del 65% della nostra filiera.