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Così coltiveremo i micro-ortaggi sulla Luna e su Marte

where Roma when Mer, 18/12/2024 who roberto

L’Enea ha inaugurato il modulo hi-tech per le coltivazioni nello Spazio. Il progetto è finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e potrà sfamare gli astronauti con verdura fresca

Un container hi-tech per coltivare eneapergiornataspazio2024.jpgmicro-ortaggi, come ravanello e cavolo verza, nello spazio. L’innovazione è stata presentata in occasione della quarta Giornata nazionale dello Spazio (16 dicembre) ed è stata realizzata presso il centro ricerche Enea Casaccia nell’ambito del progetto Microx2 finanziato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Il progetto, cui partecipano anche il Cnr e le università di Roma Tor Vergata e Federico II di Napoli, quest’ultima nel ruolo di coordinatore, punta a realizzare sistemi biorigenerativi per la produzione di cibo fresco ad alto contenuto di fitonutrienti, per il supporto alla vita degli astronauti nelle missioni di lunga durata. La finalità della ricerca Microx2 è quella di perfezionare, direttamente in condizione di missione, un sistema di produzione in grado di garantire all’equipaggio una dieta equilibrata dal punto di vista nutritivo e di qualità e sicurezza alimentare, e al tempo stesso utile a contrastare gli effetti negativi dovuti alla gravità alterata e ai raggi cosmici.

Per l’innovativo impianto di coltivazione, l’Enea ha sviluppato apparati di irrigazione e di illuminazione led, controllati attraverso un sistema smart con il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e della crescita delle piante e dei parametri ambientali, come umidità, temperatura e concentrazione di CO2. Non solo. Il personale in forze presso il laboratorio Agricoltura 4.0 dell’Enea è attivo da oltre dieci anni nello sviluppo di metodologie di coltivazione “fuori-suolo” (idroponica e aeroponica) per il vertical farming, la valorizzazione di colture protette di ultima generazione e le tecnologie innovative per l’agrospazio per il supporto alla vita in ambienti estremi, in linea con le future missioni di esplorazione e colonizzazione umana dello spazio.
 
“Prepararsi a future esplorazioni” 
“Proseguire nella ricerca sulla coltivazione di cibo fresco nello spazio è fondamentale sia per migliorare la qualità della vita degli astronauti, che per contribuire alla sostenibilità delle missioni, riducendo la dipendenza dai costanti rifornimenti da Terra”, commenta Luca Nardi, ricercatore Enea del laboratorio Agricoltura 4.0. “L’insieme delle tecnologie sviluppate – aggiunge – permetterà di massimizzare l’uso di acqua, fertilizzanti ed energia, che sono limitati nello spazio, ottimizzando al contempo le rese produttive, la qualità e la sicurezza alimentare, per affrontare le sfide legate alla permanenza prolungata nello spazio e preparare l’umanità a future esplorazioni oltre la bassa orbita terrestre”.
Istituita dalla Presidenza del consiglio dei ministri per sensibilizzare i cittadini italiani sui contributi che la ricerca spaziale può portare al progresso scientifico e tecnologico, la Giornata nazionale dello Spazio ricorre ogni anno il 16 dicembre per ricordare il lancio nel 1964 del primo satellite artificiale italiano, il San Marco 1.

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