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Così a Taranto si farà l’acciaio a basse emissioni

where Taranto when Mer, 06/11/2024 who roberto

Siglato il memorandum tra Acciaierie d’Italia, Ilva e Dri d’Italia. Il nuovo polo dell’acciaio avrà una capacità di produzione di 2,5 milioni di tonnellate e utilizzerà la tecnica del Dri che riduce le emissioni di CO2 durante la produzione

L’industria dell’acciaio non si accierieditalia.jpgferma, ma rilancia. Le società Ilva, in amministrazione straordinaria, Dri d’Italia spa e Acciaierie d’Italia, anch’essa in amministrazione straordinaria, annunciano la sottoscrizione di un memorandum of understanding, che sancisce formalmente la collaborazione per la realizzazione di un impianto di riduzione diretta da 2,5 milioni di tonnellate l’anno nello stabilimento di Taranto. Mentre prosegue la procedura straordinaria per arrivare alla vendita del gruppo Ilva e del gruppo Acciaierie d’Italia, il memorandum è un passo importante verso la decarbonizzazione che sarà completata da chi acquisterà il complesso.
I gruppi tecnici di Dri d’Italia, Ilva e AdI hanno già portato avanti un lavoro di analisi e di sviluppo. In particolare, gli studi di fattibilità ipotizzano che lo stabilimento possa assicurare all’impianto la disponibilità delle infrastrutture per stoccaggio e trasporto del minerale di ferro e di fluidi ausiliari.
Si legge in una nota: “La costruzione del nuovo impianto si inserisce nel processo di valorizzazione di Acciaierie d’Italia e sarà realizzata da Dri d’Italia attraverso il finanziamento assegnato ai sensi della legge 29 aprile 2024, numero 56, nel rispetto delle tempistiche previste dal piano di decarbonizzazione del sito produttivo di Taranto. A tale scopo, Adi, sulla base degli esiti degli studi e delle valutazioni ingegneristiche condotti da Dri D’Italia, anche con il sostegno di soggetti terzi, valuterà la necessità di eventuali interventi di adeguamento delle infrastrutture in gestione, come a esempio possibili migliorie ai parchi minerari. I costi e le modalità di tali eventuali operazioni di adeguamento saranno oggetto di accordi contrattuali definiti successivamente”.
 
Un miliardo di euro pubblici per il progetto
La tecnica del Dri è quella indicata per la riduzione delle emissioni di CO2 nella produzione di acciaio, con un minor uso di carbone. Questa è la ragione per la quale sono ingenti, circa 1 miliardo di euro, le risorse finanziarie pubbliche disponibili per il progetto, attraverso i fondi di coesione.
La collaborazione tra le due amministrazioni straordinarie e Dri d’Italia si propone di portare avanti un progetto innovativo e strategico per il futuro del sito industriale di Taranto, con un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità ambientale.

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