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Federacciai, obiettivo acciaio green entro il 2030

where Vicenza when Mer, 02/10/2024 who roberto

Il settore ha ridotto le emissioni di CO2 del 60% dal 1990 e i consumi energetici del 33% dal 2000, con un’efficienza migliore del 40% rispetto alla media europea. I prossimi obiettivi

La siderurgia italiana è federacciai-stefano-pedrelli-fotografo.jpgal primo posto in Europa per livello di decarbonizzazione e circolarità. E su questo le acciaierie italiane hanno investito l’80% delle risorse. L’obiettivo è «posizionare l’Italia come leader mondiale di acciaio green entro il 2030»: è quanto affermato da Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, all’apertura dei lavori dell’assemblea pubblica 2024 dell’associazione, che si è svolta a Vicenza alla presenza del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.
«Per raggiungere l’obiettivo del “net zero” o addirittura essere “carbon negative”, abbiamo bisogno di un terzo di energia elettrica a zero emissioni di carbonio. È essenziale ottenere forniture locali decarbonizzate e in questo un ruolo fondamentale lo giocano le politiche italiane ed europee», ha aggiunto Gozzi.
 
Decarbonizzazione e riciclo: i dati
Federacciai, durante l’assemblea, ha inoltre presentato il “Rapporto di sostenibilità 2023”, evidenziando come l’Italia sia il primo mercato Ue per produzione di acciaio da forno elettrico e primo Paese del G7 in termini di produzione pro-capite. Il settore ha ridotto le emissioni di CO2 del 60% dal 1990 e i consumi energetici del 33% dal 2000, posizionandosi con un’efficienza migliore del 40% rispetto alla media europea. Oltre l’85% dell’acciaio prodotto in Italia deriva dal riciclo del rottame ferroso, dimostrando il ruolo centrale della circolarità nella decarbonizzazione. Le acciaierie italiane, prime in Ue per volumi di riciclo, recuperano oltre il 76% dei rifiuti prodotti dai processi siderurgici.
 
21,1 milioni di tonnellate prodotte

Nel 2023, l’industria siderurgica italiana ha prodotto 21,1 milioni di tonnellate di acciaio, registrando una riduzione del 2,5% rispetto al 2022. Il fatturato del settore è stato stimato tra i 50 e i 60 miliardi di euro l’anno. La produzione di laminati a caldo ha registrato una flessione dell’1,5%, con un output totale di 21,3 milioni di tonnellate. I laminati lunghi, destinati principalmente all’edilizia, hanno subito una contrazione del 2,6%, totalizzando 11,7 milioni di tonnellate, mentre i laminati piani, utilizzati nei settori auto, meccanico ed elettrodomestici, hanno mantenuto una produzione stabile.
 
Ma paghiamo l’energia più dei partner
Le imprese italiane continuano a pagare prezzi dell’energia elettrica più alti rispetto ai concorrenti europei. Nel 2023, ad esempio, le imprese energivore tedesche hanno pagato in media 65 euro/MWh, mentre in Italia i costi superavano i 110 euro/MWh. Questa disparità genera uno svantaggio competitivo per le aziende italiane. Le cause includono il mix energetico nazionale, incentivi statali e la mancanza di un mercato elettrico interconnesso a livello europeo.

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