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Free-riding: tanti i produttori non conformi alla normativa RAEE sui marketplace

where Bruxelles when Mer, 20/11/2019 who roberto

Presentati a Bruxelles i risultati di una ricerca condotta a livello europeo dall'associazione Eucolight: evidente il fenomeno del free-riding nella vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche attraverso le piattaforme online

Dagli smartphone agli orologi fitnessraee.jpg, dagli asciugacapelli alle lavatrici, sono sempre più numerosi gli italiani che acquistano online prodotti elettrici ed elettronici attraverso i marketplace. Ma non tutte le aziende presenti su queste piattaforme soddisfano gli obblighi ambientali, amministrativi e finanziari di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).
 
Lo hanno dimostrato i dati presentati in occasione del workshop "Prevenire l'evasione degli obblighi di responsabilità estesa del produttore sulle piattaforme di vendita online" organizzato a Bruxelles da Eucolight, l'associazione europea dei sistemi di conformità per i RAEE di illuminazione, di cui il consorzio italiano Ecolamp è socio fondatore.
 
Lo studio, condotto su sette diverse tipologie di prodotti (lampadine a LED, asciugacapelli, lavatrici, avvitatori elettrici, orologi fitness, tablet e PC, monitor) venduti attraverso i marketplace in dieci Stati Membri dell'Unione Europea, tra cui l'Italia, ha rilevato che 81 offerte sulle prime 100 proposte dalla piattaforma sono riferibili a cosiddetti free-rider. Si tratta di venditori non iscritti al Registro nazionale dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche nè ad un consorzio RAEE, che quindi non dichiarano le quantità immesse sul mercato nè partecipano al finanziamento del sistema di gestione dei rifiuti (RAEE) originati dai loro prodotti. Questo di fatto determina un danno economico al sistema di gestione dei RAEE, a spese dei produttori onesti e dei consumatori tutti, e un indebito vantaggio competitivo per soggetti che, non sostenendo i costi di riciclo dei loro rifiuti, possono applicare prezzi più bassi o aumentare i propri margini. Il dato più evidente riguarda i prodotti di piccole dimensioni, come le lampadine a LED, con un tasso di non conformità compresa tra il 78 e il 100%. A livello italiano, gli orologi fitness sono in testa alla classifica dei prodotti non conformi con il 92% di produttori non iscritti a registro, seguiti da PC e tablet che raggiungono l'86%.
 
L'evento, organizzato dalla stessa EucoLight con la collaborazione di Ecolamp, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di alcuni Stati Membri UE e della Commissione Europea, nonché dei delegati europei di due tra i principali marketplace a livello globale. L'appuntamento di quest'anno rappresenta la seconda tappa di un percorso iniziato proprio a Bruxelles un anno fa durante un workshop che, a partire da una ricerca OCSE presentata pubblicamente in quell'occasione, denunciava il fenomeno della non conformità a diversi obblighi normativi europei, favorita dalle vendite a distanza tramite le piattaforme online.
 
"Nel corso di questi mesi il dibattito sul problema del free-riding attraverso le piattaforme di vendita online non si è fermato - commenta Fabrizio D'Amico, Direttore Generale del consorzio Ecolamp - e ha consentito di discutere non solo del fenomeno, ma soprattutto delle possibili soluzioni. Il tema è ben presente nell'agenda della Commissione Europea e di diverse amministrazioni nazionali, mi auguro quindi che anche in Italia sia considerato all'ordine del giorno, magari cogliendo l'occasione del recepimento del pacchetto sull'economia circolare".

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