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Fusione. Terminato il primo “contenitore” per il reattore Iter

where Monfalcone (Gorizia) when Mer, 02/10/2024 who roberto

Cerimonia a Monfalcone per celebrare il traguardo. La viceministra Gava: «Orgogliosa del contributo italiano»

È stata completata la produzionevannia-gava.jpeg del primo settore europeo del “vacuum vessel” per Iter, il più grande esperimento internazionale sulla fusione nucleare: la fabbricazione si basa su dieci anni di lavoro che hanno coinvolto più di 150 professionisti e almeno 15 aziende di tutta Europa. A guidare il gruppo è Fusion for Energy (F4E) che, in collaborazione con Ansaldo Nucleare, Westinghouse e Walter Tosto, ha celebrato la conclusione del primo settore con una cerimonia a Monfalcone (Gorizia). F4E, che gestisce il contributo europeo a Iter, pari a quasi la metà del progetto, ha creato insieme ai suoi partner “una catena di approvvigionamento unica nel suo genere – spiega una nota – sostenuta da competenze e capacità di produrre componenti complessi per i futuri reattori a fusione”.
Il vacuum vessel può essere descritto come “un massiccio contenitore a doppia parete che ospiterà la reazione di fusione”, e quello di Iter, in particolare, è composto da nove settori. L’Europa ne fornirà cinque e la Repubblica di Corea i restanti quattro. Il componente ha un diametro di 19,4 metri, un’altezza di 11,4 e un peso di circa 5.200 tonnellate. Due dei segmenti sono stati prodotti nella sede Westinghouse di Monfalcone, mentre gli altri due dalla Walter Tosto di Chieti. Il settore è partito dall’Italia per raggiungere via mare Fos-sur-Mer, il porto industriale di Marsiglia. Poi sarà caricato su un rimorchio e trasportato al sito Iter di Cadarache, sempre in Francia. Gli altri quattro settori europei sono in produzione – conclude la nota di F4E – e saranno consegnati nei prossimi due anni.
 
«Il nucleare è fondamentale»
«È chiaro, ormai, che l’energia nucleare è fondamentale per affrontare la sfida della decarbonizzazione, integrare il sistema energetico con una fonte sicura e pulita e potenziare la competitività della nostra industria. Il ministero dell’Ambiente ha indicato la traiettoria e ha investito i primi milioni di euro nella ricerca. Entro la fine dell’anno avremo anche un disegno di legge per il riordino della normativa. Indietro non si torna. Sono orgogliosa che, nel primo impianto di fusione europeo, il primo settore del primo reattore sia nato in Italia, qui in Friuli-Venezia Giulia». Così la viceministra all’Ambiente, Vannia Gava, presente a Monfalcone per la cerimonia di spedizione del primo settore Iter vacuum vessel europeo.

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