L’Italia delle strade che si sbriciolano. “L’alternativa è l’asfalto con Pfu”
In Spagna già 700 chilometri di strade sono realizzate col polverino ottenuto dai pneumatici dismessi. In Italia solo pochi esperimenti. Costa tra il 10 e il 30% in più ma offre maggiore sicurezza ad auto e moto ed è compatibile dal punto di vista ambientale, assicura il consorzio che ricicla le gomme
Le strade in tutta Italia cadono pericolosamente a pezzi. Così denuncia il “Dossier sul valore delle strade” realizzato da Siteb – l’associazione italiana bitume, asfalto e strade – che traccia un quadro disastroso della nostra rete, mettendo in allarme per la sicurezza degli automobilisti e di chi guida mezzi a due ruote.
Ecopneus, la società consortile senza fine di lucro impegnata nella raccolta e recupero di pneumatici fuori uso, lancia la sua soluzione: “Augurandoci che vengano trovate risorse per attuare un piano di interventi urgenti, occorre intervenire con soluzioni a lunga scadenza e di prospettiva, come l’utilizzo, al posto di asfalti tradizionali, di asfalti modificati contenenti polverino di pneumatici fuori uso (Pfu)”. Questa la proposta del consorzio messa nero su bianco in una nota.
Al momento della realizzazione l’asfalto modificato costa di più: si può stimare un scostamento tra il 10% e il 30%, secondo Ecopneus. Ma le strade sarebbero “più sicure e durerebbero più a lungo”. Gli asfalti modificati con polverino garantiscono una “elevata durata della pavimentazione e resistenza all’invecchiamento – spiega la nota – con esperienze internazionali di durata fino a tre volte rispetto a quella di un asfalto tradizionale”. E positive ricadute sui costi di manutenzione e per l’ambiente (vedi alla voce riciclo).
È un investimento che vede in prima fila in Europa la Spagna, con 700 chilometri di strade con asfalto modificato, e il Portogallo, mentre oltreoceano negli Stati Uniti 28 stati su 50 utilizzano già l’asfalto con polverino da Pfu. Nel 2009 gli americani hanno steso circa 89mila tonnellate di Pfu sulle proprie strade. In Italia esistono esperienze sperimentali, con la realizzazione di tratti di asfalto modificato in Piemonte, Trentino Alto Adige, Toscana ed Emilia Romagna, ma una reale diffusione di questi asfalti non esiste.
Ogni anno arrivano a fine vita nel nostro paese circa 35 milioni di pneumatici, che permetterebbero la realizzazione di oltre 8.300 chilometri di asfalto modificato.